Esistono linguaggi universali in grado di abbattere le barriere culturali, spaziali e temporali. Arrivano diretti alle radici dell’anima liberando gli istinti e le emozioni più profonde con semplicità e naturalezza. Uno di questi linguaggi è la musica, che si dimostra capace di annientare delle barriere apparentemente insormontabili, come la morte di un figlio. Scopriamolo attraverso la commovente e sincera testimonianza di una mamma.
La musica cura: Micah e il suo dono ai bimbi malati
Una mamma, Jennifer Canvasser, ha perso il suo piccolo Micah l’11 dicembre del 2012, per un’enterecolite necrotizzante (NEC), la cui caratteristica principale è la necrosi dell’intestino. Nonostante il dolore per la morte di uno dei due gemellini, nati preamaturi, Jennifer afferma di riuscire ancora oggi a tornare nella stanza d’ospedale “abbracciata a Micah” attraverso l’ascolto della musica, che riesce a farla viaggiare nel tempo, superando l’ostacolo della morte.
Ecco le parole di mamma Jennifer:
” Mentre preparavo la cena e ascoltavo la musica, i miei figli giocavano sul pavimento. Poi la sua canzone ha cominciato a suonare. E’ stata la canzone che ho cantato a mio figlio Micah il giorno prima di morire. Improvvisamente sono stata scaraventata indietro nel tempo dalla musica, nella stanza d’ospedale di Micah. Micah è morto anni fa, ma, come la canzone di Micah ha iniziato a suonare, la mia mente, corpo e anima si sono recati nuovamente a quel momento con Micah. Ho smesso di cucinare, mentre le lacrime rigavano le guance in maniera incontrollata. Il fratello gemello di Micah, Zachary, mi guardò e capì d’istinto perché stavo piangendo. Lui sorrise e disse: “Mamma, è una canzone di Micah!” Ho ricambiato il sorriso”.
Prima di lasciare questo mondo il piccolo Micah ha passato molti mesi in un letto d’ospedale e mamma Jennifer spiega come la musica in quel periodo sia stata così potente da essere più salutare della medicina in cinque punti fondamentali:
1. La musica ci collega
La musica ha unito la famiglia in un momento straordinariamente difficile. Nello stesso modo in cui la musica riempiva la stanza d’ospedale di Micah, così le canzoni nutrivano le nostre relazioni. La musica ha creato un punto di unione che ci ha permesso di vivere un’esperienza condivisa diversa dalle procedure mediche.
2. La musica è accessibile
Il conforto di una canzone può raggiungere il più fragile dei neonati e il più anziano degli adulti. Durante gran parte del ricovero in ospedale Micah non poteva letteralmente muovere il suo corpo. La musica ha sfidato questa barriera profonda. Anche quando Micah non poteva muoversi, amava ancora ascoltare la musica.
3. La musica ci nutre
La musica si intreccia in qualunque cosa stiamo vivendo e la rende migliore. Quando eravamo esausti fisicamente ed emotivamente, sopraffatti e terrorizzati, la musica ci ha consolati. Quando eravamo felici e ottimisti, la musica ha celebrato con noi.
4. La musica viaggia attraverso il tempo
Le canzoni possono scrivere le storie proprie della nostra vita. Abbiamo condiviso canzoni con Micah che apprezzavamo quando eravamo bambini. Nella stanza d’ospedale di Micah abbiamo imparato canzoni che rimarranno con noi per sempre. La musica ci riporta indietro e ci tiene nel presente.
5. La musica è divertimento
Alcuni dei miei ricordi più preziosi con Micah sono legati alla musica. Abbiamo ballato, cantato, e ci siamo cullati in una sedia, solo ascoltando musica insieme. La musica ci ha permesso di sfuggire al caos della struttura ospedaliera, dandoci un senso di normalità. Micah amava la musica, e abbiamo apprezzato la condivisione della musica con lui.
Mamma Jennifer non ha permesso che questa esperienza così intensa morisse con Micah, ma ha voluto che anche altre famiglie potessero trarre gioia dal potere della musica, perché la musica rappresenta per lei Micah stesso.
Insieme alla famiglia ha creato il “Fondo Micah Smiles ” per espandere il programma di musicoterapia presso l’ospedale dei propri figli.
Il Fondo Smiles Micah ha dato il via a un programma di musicoterapia, con cui un gruppo di musicoterapeuti fornisce il suono di guarigione della musica a pazienti pediatrici e alle loro famiglie. Il risultato è stato “pura magia in musica”.
Jennifer e la sua famiglia hanno avuto la fortuna di incontrare delle famiglie che sono entrate in contatto con il programma di musicoterapia:
- adolescenti in condizioni croniche di pericolo di vita
- bambini ricoverati in ospedale troppo fragili per poter giocare all’aperto
- bambini dell’unità di terapia intensiva neonatale, che soli nelle loro piccole isole sono in una ricerca disperata di amore
Attraverso il suo dono Jennifer e la sua famiglia sono riusciti a trovare serenità: “Donare la musica a pazienti pediatrici e alle loro famiglie, in onore di Micah, ci da un grande senso di pace”.
Per garantire che il Fondo Micah Smiles continui a raggiungere le famiglie in ospedale, viene organizzato un concerto di beneficenza annuale, in cui tutti i proventi vanno direttamente al programma di musicoterapia dell’ospedale.
Per una mamma che non ha vissuto questa triste esperienza è difficile anche solo immaginare il dolore provato per la perdita di un figlio, ma Jennifer Canvasser attraverso la sua emozionante storia ci ha dimostrato che una madre può riuscire a trasformare una situazione difficile in una grande risorsa, è sicuramente un esempio per noi unimamme.
E voi unimamme, che ne pensate del potere della musica?
Vi lasciamo con una ricerca che dimostra come le ninne-nanne facciano bene ai bambini malati secondo la scienza.