L’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma festeggia la buona riuscita di un’operazione che potrà aiutare tanti piccoli pazienti.
Si tratta dell’impianto di un nuovo cuore artificiale a levitazione magnetica su una ragazza di 16 anni.
Cuore artificiale magnetico impiantato su un paziente pediatrico
La caratteristica di questo dispositivo è di essere dotato di una pompa centrifuga a levitazione magnetica che permette di eliminare l’attrito tra le parti meccaniche e il sangue e quello delle parti tra di loro.
L’operazione, per questa ragazza, è stata resa necessaria a causa di un grave rischio di morte improvvisa dovuto alla sua patologia. Nel giro di 4 giorni le è arrivato un cuore compatibile e così la paziente è stata trapiantata.
Questo dispositivo meccanico ha ottenuto ottimi risultati durante la sperimentazione europea e quindi si è deciso di utilizzarlo per la prima volta al mondo su un paziente pediatrico.
Lo studio europeo ha dato questi risultati:
- un tasso di sopravvivenza al 98% a 30 giorni dall’impianto
- un tasso di sopravvivenza del 92% a distanza di 6 mesi
- su 50 pazienti adulti trapiantati non si sono registrati eventi avversi (trombosi, emolisi e malfunzionamenti meccanici) che sono tra le principali cause di morte
Questo incredibile dispositivo si chiama Heart Mate 3 e funziona grazie a una pompa a centrifuga a levitazione magnetica che mantiene il rotore sospeso impedendogli di toccare le parti meccaniche. Quindi i globuli rossi non si danneggiano mentre passano nel sangue. Inoltre il dispositivo non si usura.
Può essere utilizzato:
- come soluzione ponte in attesa del trapianto
- come soluzione definitiva
“Ci è stata data l’opportunità di utilizzare per primi su un paziente pediatrico questo nuovo dispositivo alla luce dell’esperienza maturata negli anni dal Bambino Gesù nel campo degli impianti di cuori artificiali. È stato un intervento reso necessario dai rischi di morte improvvisa a cui la ragazza era sottoposta a causa della sua patologia. Il nuovo dispositivo magnetico offriva garanzie migliori in termini di efficacia e di sopravvivenza ed infatti la ragazza a distanza di sole 16 ore dall’intervento era sveglia ed in ottime condizioni. Oggi la ragazza sta bene ed è stata dimessa dall’Ospedale dopo il trapianto cardiaco il primo febbraio” ha spiegato il dottor Antonio Amodeo che ha diretto l’équipe che ha effettuato l’operazione.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questa nuova possibilità? Certamente potrà aiutare tanti pazienti, grandi e piccoli, in difficoltà.
Ormai la medicina fa progressi a vista d’occhio e solo l’anno scorso vi parlavamo di un ragazzo di 18 anni con un tumore salvo grazie a un’avveniristica operazione.