Il piccolo uccellino si è finalmente deciso. Deve partire e deve farlo da solo. Il ramo da percorrere, però, è lungo ma questo gli regala l’occasione di poter incontrare e avvertire tutte le persone a lui care, della sua decisione. Tutti, dalla mamma al papà, dai nonni agli amici, invece di cercare di fargli cambiare idea, decidono di regalargli qualcosa che potrà essergli utile durante il cammino o una volta arrivato a destinazione. E così il piccolo pulcino, ora coperto bene con cappello e maglia di lana, con in tasca biscotti e in mano radio e torcia, si incammina fino alla sua destinazione finale…che non vi svelo ma vi assicuro che vi divertirà tantissimo.
Io vado! è un libro cartonato di Matthieu Maudet, edito da Babalibri, composto da 26 pagine molto facili da sfogliare. Ogni coppia di pagine è riempita da un’illustrazione semplice e minimale, composta da un cielo bianco, un ramo orizzontale, il nostro piccolo eroe e un personaggio a lui caro. La composizione così semplice, però, non corrisponde anche a una semplicità delle illustrazioni, che risultano essere colorate e godibile. Nel libro non è presente una vera e propria narrazione ma la storia si sviluppa attraverso le parole dei vari personaggi che intervengono nella storia. Questa scelta stilistica è stata sicuramente spinta da desiderio di tenere alta l’attenzione nell’attesa di scoprire la destinazione finale dell’eroe, ma anche per permettere una facilità di lettura e una scorrevolezza nella storia. Due particolari legati alle illustrazioni: il primo sicuramente è l’espressione seria e determinata del pulcino, che ricorda perfettamente l’atteggiamento dei bambini quando dicono: “Lo faccio io!”, mentre il secondo è la presenza costante di una piccola formica che corre sul ramo, la cui ricerca in ogni pagina può diventare un divertente gioco da fare con i bambini.
Io vado! può diventare un valido aiuto per noi genitori. Il libro, infatti ci aiuta a spiegare ai nostri figli che, anche quando un bambino diventa grande e inizia a fare le cose da solo, non deve rinunciare all’affetto e al sostegno dei più grandi, sopratutto di mamma e papà. Questo insegnamento, però, può essere anche capovolto e rivolto a noi adulti, ricordandoci che non possiamo tenere sempre i nostri figli legati a noi ma che dobbiamo lasciarli fare, restando comunque al loro fianco per sostenerli, aiutarli e consigliarli.
Dopotutto, non c’è regalo migliore che possiamo fare ai nostri figli se non l’indipendenza.
Siete riusciti a far spiccare il volo ai vostri figli, cari unigenitori?
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