Quando finalmente Rachel è rimasta incinta, entrambi erano al colmo della felicità. “Dopo 3 aborti avere finalmente un bambino che stava bene e che aveva passato le 20 settimane era elettrizzante”.
Anche Jeff era contento, ma cercava di trattenere un po’ il proprio entusiasmo.
Giunta alla 28° settimana a Rachel si sono rotte le acque ed è corsa dal medico “continuavo a pensare che non poteva succedere”.
In realtà non era la prima volta che a questa famiglia accadeva qualcosa di simile. Con il loro primo figlio TJ le acque si erano rotte a 35 settimane, ma a 28 tutto ciò poteva voler dire gravi complicazioni.
La rottura prematura delle membrana accade nel 3% delle gravidanze e causa 1/3 dei parti prematuri, stando alle stime dell’American College of Obstetricians and Gynecologists..
I medici dell’ospedale a cui si è rivolta la coppia hanno detto loro che avrebbero cercato di tenere il bimbo dentro di lei per altri 2 giorni e che per ogni giorno il piccolo avrebbe trascorso 3 giorni in meno in terapia intensiva.
“Mi sono svegliata ogni mattino pensando “questo è un altro giorno che ho dato al mio bambino”.
Solo il 5% delle donne è in grado di tenere il proprio bambino nel grembo per 7 giorni dopo che si sono rotte le acque. I medici le hanno detto che resistere 10 giorni sarebbe stato un miracolo.
A letto in ospedale la donna ha resistito per 39 giorni. Dopo 5 settimane in ospedale si è deciso di far nascere il piccino che cominciava ad avere problemi.
Gideon è quindi venuto alla luce a 33 settimane tramite parto cesareo e ha trascorso altre 5 settimane in terapia intensiva neonatale.
Ora però è un bel bimbo in salute, come riportato su Yahoo.com, e la sua mamma è orgogliosa di aver tenuto duro per lui.
“La prima sera è stata semplicemente straordinaria perché ci fermavano e dicevamo “aspetta, ascolta, non ci sono beep. Possiamo tenere in braccio il nostro bimbo, non ci sono fili intorno a lui. Potevamo finalmente stare insieme come una famiglia”.
Unimamme, noi ammiriamo la determinazione e il coraggio di questa mamma, voi cosa ne pensate?
Cosa avreste fatto al suo posto.
Noi vi invitiamo a leggere anche uno studio su come l’induzione del travaglio in caso di rottura delle acque non sia sempre necessaria.
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