Unimamme, oggi vogliamo raccontarvi la storia di un bimbo e di una mamma che ha preso una decisione difficile considerando cosa fosse meglio per la sua famiglia.
La donna, dopo aver riflettuto, è giunta alla conclusione che non sarebbe riuscita a gestire 3 bambini. “Non è stata una scelta facile, amo i miei bambini più di qualsiasi altra cosa al mondo ma non avevo la forza per un altro”.
Vicky ha quindi deciso di abortire optando per una rimozione chirurgica.
Keenan, il compagno, l’ha accompagnata e l’ha sostenuta tenendola per mano.
“Ho pianto un po’ prima di addormentarmi, ma sapevamo che era una decisione presa a fin di bene”.
Dopo l’operazione però Vicky continuava a sentirsi strana, era sempre stanca e frastornata.
“Avevo già avuto due bambini, sapevo come ci si sentiva durante la gravidanza”.
Dopo aver fatto 15 test di gravidanza che erano risultati positivi la donna ha chiesto al chirurgo di controllarla di nuovo.
Secondo i medici era paranoica, ma Vicky aveva saltato il ciclo per due mesi “sapevo che il bimbo era ancora lì”.
Così, 9 settimane dopo l’aborto un’ostetrica le ha fatto un’ecografia che ha rivelato che era ancora incinta.
“Vedere il mio bambino sullo schermo mi ha fatta scoppiare in lacrime” ha ammesso Vicky.
I responsabili del Raigmore Hospital dove aveva effettuato l’aborto non riuscito le hanno spiegato che l’operazione era stata effettuata da un praticante sotto la supervisione di un medico più anziano.
I dottori le hanno offerto comunque di abortire, anche se dopo 12 settimane i rischi erano maggiori. Inoltre una seconda operazione avrebbe potuto fallire come la prima e addirittura danneggiarle l’utero.
La donna ha anche chiesto se il nuovo tentativo di abortire avrebbe potuto minacciare la sua stessa incolumità e gli esperti le hanno risposto che la probabilità era molto bassa, ma che esisteva.
“Mi sentivo messa con le spalle al muro. Ero incinta di un bambino che non volevo e non avevo programmato. Ma non avevo altre opzioni se non quella di averlo”.
Ricerche indicano che i bambini sopravvissuti a tentativi di aborto falliti possono avere problemi di salute o essere affetti da malformazioni.
Vicky temeva che questa sorte potesse toccare anche a suo figlio.
Il piccolo Jack però è nato sano, in perfette condizioni fisiche e Vicky ha sentito di amarlo fin dal primo istante. “Lui è speciale e saprà sempre quanto è stato amato”.
Dopo averlo visto non si è pentita della sua decisione e ha detto “Non lo cambierei con nulla al mondo!”
La donna è deciso a spiegargli la sua storia quando sarà abbastanza grande per capire.
“Voglio che lo sappia da me. Tutto quello che posso dirgli è che è un sopravvissuto e che lo amo più di quanto avrei pensato possibile”.
Le possibilità che un aborto chirurgico fallisca sono molto basse (in UK la percentuale è dello 0.2%), ma questo è ciò che è successo a Vicky e alla sua famiglia.
Unimamme, noi vi lasciamo con un’altra emozionante storia di una piccina sopravvissuta questa volta a un aborto spontaneo a 6 settimane.
Voi cosa ne pensate di questa storia?
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