PGuardare alla maternità con uno sguardo disincantato e ironico a volte è necessario. Lo sanno tutte le mamme, ma ce ne sono alcune che riescono a mostrarlo sfruttando i loro talenti.
E’ il caso di una mamma disegnatrice, Alison Wong. Alison è ben consapevole che essere una mamma non sia esattamente “una passeggiata”. Si trascorrono giornate intere coperte da cibo per bambini, fluidi del corpo e altre sostanze a caso che non verranno pulite dalla lavatrice. Questa disegnatrice però non perde il buonumore davanti alle “avversità” della maternità e riesce a conferire a tutte le sue esperienze un tocco di velata ironia.
Qui sotto vi presentiamo le avventure di una neomamma e di suo figlio Elliot.
Primo anno di maternità con ironia: 20 simpatiche vignette
Ti ho portato per 9 mesi. Ho attraversato ore di travaglio, ho avuto un parto cesareo… e sei uscito somigliante come una goccia d’acqua al papà, davvero?
Sono ore che non sento un pigolio, vado a dargli un’occhiata. Stai respirando? -Rumore metallico – Uééééééééééééééé. Si stai respirando.
Chiunque abbia detto: non piangere sul latte versato non ha mai allattato al seno.
Buon primo compleanno! I giorni sono stati lunghi ma un anno è stato breve. Spero di poter ricordare questo momento per sempre.
Ho dimenticato questo completo della zia Sandy. Proviene da quello stravagante negozio, dobbiamo farcelo stare!
Schiaffi: colpo, colpo, toccare con le dita
Colpi: calcio, calcio diretto
Attaccamento sbagliato o dente: mordere
Dolore al capezzolo: morde e gira
Bambino difficile da accontentare? Starà mettendo i denti
Non dorme? Starà mettendo i denti
Non mangia? Starà mettendo i denti
Quindi adesso dovrebbe avere una tonnellata di denti? No, solo uno.
Uéééèèè, ci siamo quasi, scuotere… Quando penso che si sia addormentato … Aspetta, non sento niente, stai bene? Sei vivo? Scuoti di nuovo… Uèèèèèèèèèèèè…
Papà è a casa. Papà Papà. Pensa un po’, la sua prima parola è papà!
Mamma, mamma!!! Ti sta chiamando. No, non sento niente.
La danza del passeggino “tieni il sole lontano dagli occhi del bimbo”.
Il libro dice che a quest’ora dovresti gattonare. La tua amica Gracie gattona da settimane.
Andiamo Andiamo puoi farcela. Un mese dopo: no no, smetti di gattonare!
Sei sicuro che andrà tutto bene?
Certo, goditi la tua mattina.
Uhm cosa fare.
La libertà è andare al negozio di alimentari da sola.
Ciao fila per la gastronomia: mi sei mancata!
Cade fuori, viene tirata fuori, si perde qui. E io che pensavo che abbinare le mie calze fosse difficile.
Mi sembra così triste mettere via i vestiti da neonato.
Mi mancherà il completino preferito.
Sono pantaloncini così carini.
(Non deve sapere per forza che sono mutandine)
Grazie mille per i libri. Li sta davvero divorando.
Dà veramente un nuovo significato al peso del bimbo.
Ho cucinato questi cavolini di Bruxxel arrostiti con aglio.
Scuote la testa, fa cadere i pezzi, colpisce qualcosa.
Più tardi: davvero ti piacciono più della mia cucina?!
Aspetta, stai ridacchiando.
Un’ora dopo: dai, fallo ancora!
La miglior forma di riciclo. Risatina Risatina. Accartocci accartoccia.
Bambino a bordo: ciò che vuole dire veramente
Non sto andando piano, sto rispettando i limiti di velocità, per favore non suonare il clacson, impiegherò 20 minuti ad uscire, non aspettare il mio posto libero.
Non sto messaggiando, probabilmente sto facendo oscillare il seggiolino nella speranza che il bimbo smetta di piangere.
Unimamme a voi quale è piaciuta di più?