Prima o poi arriva un momento in cui i bambini cominciano a chiedere il “perché” di qualsiasi cosa.
Un recente studio dimostra che i piccoli sono molto più attivi verso la loro conoscenza di quanto precedentemente immaginato.
Bambini e la fase del “perché”: i risultati di uno studio
“Persino dall’età più precoce, quando cominciano a chiedere come e perché delle cose, cercano delle spiegazioni” dichiara l’autore della ricerca, un professore della Michigan University.
Quando le informazioni arrivano in un certo modo indagano più a fondo. I piccoli giocano un ruolo davvero attivo nel conoscere il mondo, sottolineano di ricercatori.
Studi recenti hanno evidenziato che i bambini di 3 anni comprendono la causalità. Non è stato però indagato a fondo la loro reazione a queste domande causali.
Per comprendere le risposte dei bimbi a domande diverse, Frazier, l’autore delle studio, e i suoi colleghi hanno esaminato le trascrizioni di 6 bambini da 2 a 4 anni, che parlavano con i genitori, fratelli e persone che erano andati a far loro visita.
I ricercatori hanno analizzato più di 580 trascrizioni scoprendo che c’erano più di 3100 frasi causali: “come” e “perché” (“perché la mia pancia è così grande?” oppure “perché non tenere la luce accesa“)
I risultati hanno dimostrato che i piccoli erano due volte più inclini a fare la stessa domanda se la prima volta non ottenevano una risposta esauriente.
Quando ottengono una spiegazione, cosa che avviene nel 37% dei casi sono 4 volte più propensi a porre una nuova nuova domanda di approfondimento, come se precedentemente non avessero ricevuto una risposta.
La seconda parte dello studio ha visto coinvolti:
- 42 bimbi di età prescolare
- l’età era da 3 a 5 anni
- quando richiesto i bambini chiacchieravano con i giocattoli, video, libri di racconti
- gli elementi erano stati progettati per stimolare i bambini
- gli adulti hanno fornito ai bambini sia spiegazioni esaurienti, sia delle risposte insoddisfacenti
Per esempio, vedendo un bimbo che versava succo d’arancia sui cereali il piccolo ha chiesto: “perché lo fa?”
- Il genitore ha risposto “perché pensava si trovasse nella brocca”
- un altro ha risposto: “perché mi piace mettere il succo di frutta sui cereali”
Il 30% dei bambini ha detto “oh”, oppure ha mostrato di essere d’accordo con la risposta esauriente.
Per quanto riguarda la risposta superficiale: il 20% dei bimbi ha posto di nuovo la domanda, solo un 1% di piccoli che ha ricevuto questa risposta ha fatto lo stesso.
Questo studio che ci aiuta a cercare di conoscere meglio i nostri piccini è stata pubblicata sul Journal Child Development.
Unimamme e voi riuscite sempre a rispondere in modo esauriente ai vostri piccini?
Noi vi lasciamo con una ricerca su come i bimbi imparino meglio e più in fretta a determinate condizioni.