Infatti una delle domande classiche che si pongono alle coppie di neo genitori e se il bimbo o la bimba, la notte dormano. Questo perché il ciclo del sonno ha un’importanza fondamentale nell’equilibrio di ogni essere umano, e questo lo sanno tutti. Quello che non sanno è che il cambiamento a livello di stress, sarà permanente e nulla tornerà più come prima.
Ecco 8 motivi individuati da una mamma blogger, Christine Skoutelas, per cui un genitore è e resterà molto più stanco di quanto voi possiate mai immaginare.
Questo particolare cambiamento non è solo limitato ai primi mesi del bambino. Un genitore non dormirà più tutta la notte. Intendiamo proprio mai più! Anche se all’inizio si sarà svegliati dai bisogni del piccolo, con il passare del tempo, smetterà di avere necessità di latte, coccole o cambio pannolini nel cuore della notte. Questo però non vuol dire che i genitori potranno tornare a dormire. La prima notte che non saranno svegliati da urla disperate, verranno presi dalla paura e dall’ansia che possa essere successo qualcosa di irreparabile. Correranno allora al lettino del piccolo per controllare con i propri occhi che tutto vada bene e resteranno lì a fissarlo, fino a che non vedranno un tenero sussulto che smonterà le loro paure. A quel punto, pieni di ansia e adrenalina, sarà impossibile riaddormentarsi. Questo accadrà per molti notti successive fino a quando il bambino non tornerà a svegliarsi la notte, stavolta correndo fino al letto dei genitori per chiedere cibo, coccole o uno spazietto tra i genitori. Anche una volta diventati adolescenti, l’ansia di dove va, con chi va e cosa potrebbe fare li terrà svegli fino a orari improbabili, attendendo il ritorno del figlio prodigo che scongiuri la possibilità di ritrovarlo in un fosso la mattina successiva. Quando finalmente il frugoletto sarà adulto e responsabile, la coppia di genitori sarà troppo vecchia e abituata a dormire poco per tornare a godersi 8 ore di sonno filate. Insomma, una volta diventati genitori, si smette di godere di un lungo sonno ristoratore. Al massimo si può aspirare a sonnellini nel corso della giornata.
La vita diventa una costante corsa per riuscire a fare tutto. Tra lavoro, casa e bambini, le cose da fare sono veramente molte. Continue richieste, più o meno esplicite di attenzioni e bisogni, rendono impossibile tirare un semplice sospiro di soddisfazione per aver fatto tutto. Neanche il bagno sarà mai più quel piccolo spazio di paradiso dove poter viaggiare con la mente e staccare dagli impegni quotidiani. Per i figli, infatti, non vedere il genitore equivale ad averlo perso e quindi, o inizieranno a piangere disperati o, una volta cresciuti, pretenderanno di entrare insieme a voi. Nessun luogo è sacro.
Oggi tutti quanti, chi per un motivo chi per un altro, è stressato. La differenza è che riescono a staccare per qualche giorno, basta anche uno soltanto, lasciando la vita quotidiana fuori dalla porta e dedicarsi a qualcosa che amano fare. Per i genitori non è possibile, perché significherebbe lasciare anche i figli, che fanno parte della quotidianità, indietro. Non ci si può nemmeno permettere di essere ammalati, perché il ruolo di genitore, al contrario di quello sul posto di lavoro, non è assolutamente sostituibile. Quindi non esistono assenze per malattia o certificati medici che giustifichino un’assenza dal ruolo di genitori, anche solo per poter sfebbrare in tranquillità a letto.
Continuamente tempestati da domande e affermazioni, il cervello di un genitore non è mai a riposo. Una valanga di “Mamma, mamma, papà, papà, che cos’è questo? Che cos’é quello? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?” riempie ogni singolo istante di silenzio che può capitare di avere in una giornata. Per non parlare di tutti i giochi in cui si interagisce con coloro piuttosto che le minuziose spiegazioni su cosa si sta facendo mentre lo si sta facendo. Il cervello di un genitore diventa un televisore costantemente acceso, che trasmette programmi di approfondimento, culturali, di cucina, di fai da te, musicali, quiz a premi, etc.
E non finisce qui!
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