Un bambino di 11 anni è morto per aver giocato a una sfida online.
Già tempo fa vi avevamo dato la notizia dell’assurda moda lanciata in Cina che invita le ragazze, attraverso la campagna #a4waist, ad avere il girovita non più largo di un foglio A4 ma quanto successo a un giovane bambino di 11 anni ha davvero dell’incredibile. Il bimbo stava giocando a un gioco idiota on line nel quale i ragazzi si sfidano e purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare..
È uno degli appelli che ci sentiamo di ripetere fino allo sfinimento, non lasciamo i nostri figli utilizzare da soli Internet e in modo particolare i Social Network. Tante sono le sfide lanciate in Rete e raccolte da un’infinità di ragazzi desiderosi di battere i record dei loro coetanei. Ricordiamo, tra le tante, la Neknomination, la sfida alcolica che ha mietuto diverse vittime e con l’occasione esortiamo a una maggiore attenzione, la stessa che acclama Latrice Hurst, la mamma di Davorius, il bimbo di 11 anni che è morto proprio per seguire il “Pass out challenge” una sfida dove ‘vince’ chi trattiene il respiro per più tempo fino allo svenimento.
La mamma del bimbo, attraverso il suo parroco, ha voluto allertare i genitori di tutto il mondo dicendo di porre maggiore attenzione a quello che fanno i nostri figli, queste le sue parole:
«Se potessi riavvolgere il tempo, vorrei tornare indietro e monitorare maggiormente l’uso dei social media, YouTube e di Internet in generale. Vorrei solo dire, non credo che i giovani dovrebbero essere sui social media e che il loro utilizzo dovrebbe essere limitato agli adulti, o per lo meno, che gli adulti controllassero in tutto i loro figli. Dovrebbe essere un requisito necessario che i genitori possano vedere tutto quello che avviene sui siti frequentati dai minori. Molte volte si vedono i ragazzi utilizzare gli smartphone e i PC e sembra che stiano giocando un gioco innocente, ma è sempre meglio controllare cosa, in realtà, stanno facendo».
La mamma dopo l’accaduto si è accorta che il figlio stava usando un app chiamata Kik e che è proprio lì che ha scoperto il “gioco” che alla fine ha portato alla morte il suo bambino. E, purtroppo, non è la prima volta che un gioco online porti conseguenze estreme.
Dal sito dell’app Kik risulta che ben 275 milIoni di utenti in 230 paesi la usano per chattare.
Care unimamme facciamo tesoro di quanto successo a questo bimbo e prestiamo sempre maggiore attenzione all’utilizzo di internet che fanno i nostri figli. Non lasciamoli solo, mai! Non sono capaci di comprendere la gravità di alcune azioni e potrebbero trovarsi in situazioni pericolose.
E come dice il parroco nel video dell’emittente americana Wyff4 che segue: “Investite del tempo nei vostri figli, perché se non lo fate voi può farlo qualcun altro“.
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