Le sostanze dolcificanti:
si trovano nel 75% dei cibi confezionati che acquistiamo abitualmente al supermercato.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che solo il 5% delle calorie assimilate quotidianamente provenga dagli zuccheri.
Purtroppo, spesso, le persone eccedono e, senza saperlo, procurano danni non trascurabili alla propria persona.
Quando si ingeriscono zuccheri vengono attivate le papille gustative sulla lingua, i segnali vengono quindi inviati al cervello scatenando meccanismi che producono ormoni legati a sensazioni di benessere, come la dopamina per esempio.
“Gli zuccheri scavalcano i meccanismi di ricompensa del cervello” dichiara il neuroscienziato Jordan Lewis.
Come precedentemente accennato non sono le piccole quantità a causare il danno, ma i problemi si verificano nel momento in cui questi meccanismi vengono attivati troppo spesso.
“Attivare i sistemi di ricompensa in maniera incontrollata causa una serie di sfortunate conseguenze, come la perdita di controllo, desiderio incontrollabile di assumere zuccheri e l’aumento della tolleranza verso gli zuccheri stessi” aggiunge la ricercatrice Nicole Avena.
I dati però sono ancora più preoccupanti quando vengono chiamati in causa i bambini i cui circuiti cerebrali in pratica si assuefanno agli zuccheri instillando il loro il costante desiderio di queste sostanze.
Una recente ricerca ha dimostrato che una dieta ricca di fruttosio (una variante dello zucchero) danneggia:
Le cavie prese in considerazione per questo studio, sottoposte all’ingestione di massicce dosi di zuccheri, sono diventate resistenti all’insulina (un ormone che controlla i livelli di zucchero nel sangue e regola anche le funzioni delle cellule cerebrali).
L’insulina, come avrete capito, è molto importante, perché rafforza le connessioni empatiche tra i neuroni aiutandoli a comunicare e ricordare meglio.
In breve, il calo di insulina provoca il danneggiamento delle capacità cognitive.
“L’assunzione di grandi quantità di fruttosio danneggia il cervello e il corpo. Questa è stata la nostra scoperta” conclude il dottor Fernando Gomez Pinilla, leader della ricerca svoltasi presso l’Università americana UCLA.
Le oscillazioni verso l’alto o il basso della glicemia provocano:
I cibi con molto zucchero fanno aumentare i livelli di questa sostanza nell’organismo a cui segue un calo.
Nel momento in cui i livelli di zucchero diminuiscono si possono riscontrare delle conseguenze:
Cibi con tanti zuccheri e carboidrati interferiscono col funzionamento di neurotrasmettitori che stabilizzano l’umore.
Quantità elevate di zucchero migliorano il nostro umore, grazie alla serotonina.
Il fatto che questa sostanza si attivi in modo continuo mangiando cibi ad alto contenuto di zuccheri ne esaurisce le riserve provocando sintomi che contribuiscono al crearsi della depressione.
Oltre a tutto questo livelli cronici troppo alti di zucchero provocano infiammazione cerebrale. Secondo diverse ricerche le neuroinfiammazioni sono altri fattori che possono indurre la depressione.
A risentirne sarebbero, in modo particolare, gli adolescenti. Oltre agli zuccheri, naturalmente, contano anche molti altri fattori come la restante dieta, ecc…
Infine, altri studi indicano che gli zuccheri incrementano il rischio di Alzheimer. Il dottor Medha Munshi, ha rilevato che la resistenza all’insulina e ad alti livelli di glucosio nel sangue sono collegabili all’Alzheimer.
Unimamme, i risultati di questi studi vi faranno riflettere sull’importanza, anzi, sulla necessità di una dieta sana ed equilibrata per voi e i vostri figli?
Voi controllate quante merendine, bibite, ecc.. consumano i vostri bimbi?
Unimamme, noi vi lasciamo con un ulteriore studio sugli effetti dello zucchero sui bambini.
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