Ci sono storie capaci di darci speranza e risollevare la nostra fiducia nell’umanità. Quella di Nika e del suo “angelo” Sarah Conque è una di queste.
Inizialmente alla bimba è stata diagnosticata l‘idrocefalia, una condizione molto rara che vede la presenza di liquidi in eccesso nel cervello. Secondo le prognosi mediche il 99% dei piccoli affetti da questo problema muore entro 1 anno.
Sarah però non si è lasciata abbattere da questa terribile diagnosi e ha combattuto per far avere alla piccola Nika, incontrata nei due anni in cui ha fatto la missionaria ad Haiti, le migliori cure possibili.
La mamma della piccola però non riusciva a portarla a tutti gli appuntamenti medici.
Dopo aver finito un master in America Sarah è tornata ad Haiti per aiutare Nika e migliorare la sua salute. Purtroppo senza avere la custodia della bimba non c’era molto che Sarah potesse fare senza la collaborazione della mamma, che però trascurava palesemente la figlia.
Esami approfonditi hanno accertato che la piccola soffriva anche di idranencefalia, le mancava una parte di cervello e questo era pieno di liquido segno che Nika aveva avuto un grave ictus mentre era nel grembo materno.
Le condizioni di Nika avevano però cominciato a migliorare, nonostante la scarsa partecipazione materna, ma senza cure costanti la salute della bimba era a rischio.
La madre della bimba continuava a trascurare gravemente la bimba, un giorno Sarah e un pastore hanno trovato la piccola di 11 mesi lasciata in casa completamente sola, abbandonata su un sacco di riso e circondata da cani.
La bimba pesava solo 2,5 kg, la metà era rappresentata da fluido cerebrale accumulato.
Così Nika è stata trasferita in un orfanotrofio e successivamente la custodia della bimba è stata data a Sarah, che si era affezionata a Nika fin dall’inizio.
Sono stati necessari diversi mesi per ottenere dei miglioramenti e ogni giorno è stata una dura lotta per tenere Nika in vita.
La bimba ha affrontato un’operazione per drenare fluido dal suo cervello e altre delicate procedure.
Finalmente, nel maggio 2015 Nika ha ottenuto il visto per entrare in America e poco dopo è stata sottoposta a un’ulteriore operazione per inserirle uno shunt. Grazie a tutto ciò la circonferenza della testa è diminuita di diversi centimetri e anche l’altezza si è ridimensionata.
Infine, il peso della testa è diminuito di alcuni chili.
Alla vigilia del suo secondo compleanno Nika è una bimba circondata dall’affetto della sua nuova mamma, del compagno della mamma, dei loro amici, ecc…
“Con ogni suo respiro lei sconfigge tutti gli ostacoli e prova che l’impossibile è possibile con Dio” scrive Sarah sul suo blog: Little Warrior Nika “Noi crediamo che Dio crei ciascuno di noi secondo il suo piano, noi scegliamo la vita, ogni volta. Sappiamo che i libri di testo hanno molto da dire sui nostri corpi, ma noi gioiamo nella consapevolezza che non siamo solo corpi, abbiamo tutti anche uno spirito e un’anima. Scegliamo di amare non importa quale prognosi e crediamo che ogni vita umana abbia un incredibile valore”.
Unimamme e voi vi siete commosse leggendo questa bellissima storia a lieto fine?
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