Il padre della bambina è un uomo di 36 anni di Quartu, mentre la mamma è una donna di 24 anni proveniente dalla provincia di Roma.
Lui è invalido a causa di un problema alla mano ed è anche cardiopatico. “Non ho mai avuto problemi con la giustizia. Sono io a chiedere giustizia. E un posto di lavoro. Sono pronto a tutto, anche a fare il guardiano di notte pur di riavere mia figlia”.
Come pensione prende però solo 286 euro al mese.
La mamma della bimba ammette di aver sofferto di depressione dopo la nascita del primo figlio, ma ora giura di stare bene e anche lei vorrebbe disperatamente riaccogliere la figlia tra le proprie braccia.
La famiglia vive nella casa donata dal nonno della bambina “ho la pensione di invalidità e alcuni amici che mi aiutano. Sono stato dipinto come un accattone: non è assolutamente vero. Lo ripeto: ricevo aiuto da chi mi vuole bene. Ora mi viene negato il diritto di avere una famiglia, di essere un buon padre. Sono povero, invalido, ma sono incensurato e ho tanta voglia di fare”.
Noi non conosciamo in dettaglio la situazione che ha spinto i servizi sociali a sottrarre la bimba in questione a questa famiglia, l’Associazione Salvamamme si è però offerta di aiutare questa mamma e papà in difficoltà fornendo ciò di cui può avere bisogno una piccina in un anno: corredo, cremine, scorta di pannolini per un anno.
Unimamme voi conoscete altre famiglie che vivono situazioni simili?
Secondo voi cosa si può fare, nel nostro piccolo, per aiutare coppie come la loro?
E la bambina come vivrà questo distacco?
Dite la vostra se vi va.
Solo poco tempo fa vi abbiamo parlato dello scandalo dei minori tolti alle famiglie da giudici che lucravano su di loro.
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