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Attualità

Un bambino di 2 anni è stato ritrovato solo per strada: la risposta della mamma

Published by
Maria Sole Bosaia

Tutte le mamme del mondo possono commettere qualche errore, a volte i figli cadono, si perdono, si fanno male anche con la maggior sorveglianza possibile.

Tutto ciò di cui si ha bisogno, in quei momenti è sostegno e rassicurazione, certamente non la presenza di persone che facciano sentire le mamme ancora più in colpa di quanto già non si sentano. Questo è ciò che vuole dire una mamma.

Una mamma umiliata a causa di un incidente capitato a suo figlio

A questo proposito Jennifer Campbell, mamma di 3 bambini e blogger del sito Mamalionstrong, ha deciso di condividere le proprie riflessioni.

All’epoca dei fatti Jennifer aveva tre figli di 4 e 2 anni, più un piccolino di pochi mesi che stava allattando al seno. Sul suo post su Facebook scrive:

Un pomeriggio quando ancora vivevamo in Nuova Zelanda, ero seduta su un divano, pressoché in topless, come si fa quando si allatta un bambino di 6 settimane tutto il giorno.

Il divano era rivolto verso il retro della casa e avevo le porte aperte sul cortile di casa.

Non stavo guardando la TV o guardando il mio telefono, stavo solo guardando fisso nel vuoto, senza pensare a nulla in particolare…probabilmente mi chiedevo dove trovare l’energia per preparare la cena. Potevo vedere mio figlio di 4 anni che giocava sullo scivolo, ma il bimbo di 2 anni non si vedeva, cosa non inusuale perché abbiamo un giardino piuttosto grande recintato.

Non stavo aspettando nessuno, ma all’improvviso ho udito dei passi provenire da un lato della casa. Non ho avuto il tempo di coprirmi prima che una donna svoltasse l’angolo con uno sguardo furente e mio figlio di 2 anni in braccio.

Nel momento in cui mi ha visto ha cominciato a gridare: “SAI DOVE HO APPENA TROVATO TUO FIGLIO?” ha strillato.

Ero sconvolta e naturalmente non sono riuscita a dire niente a parte balbettare qualcosa. In un istante ho intuito che non l’aveva trovato in giardino.

A quel punto la donna ha guardato verso il basso e ha notato il mio bambino che stavo allattando da un lato, e come armeggiavo con un seno che perdeva e un reggiseno per l’allattamento sul lato opposto. Forse poteva anche aver notato le profonde e scure occhiaie.

All’improvviso mi sentivo inorridita e umiliata, ma pregavo che questa donna avesse un po’ di pietà per me. Ho pensato: per piacere fa’ che veda che sto già fallendo con la mia vita. Non ho bisogno che me lo dica anche lei.

Lei si è ricomposta un po’ ma invece di dimostrarmi compassione ha deciso di continuare a farmi la predica “Era sulla strada. Le auto volano su quella collina e non l’avrebbero visto. Sei fortunata che sia arrivata io”.

Io tremavo e cercavo di trattenere il groppo in gola. “Grazie” ho squittito. Ho staccato il piccolo, che si è messo subito a piangere. L’ho messo per terra e sono corsa a prendere il mio birichino di 2 anni che non era affatto più saggio. Lei me l’ha restituito e poi ha fatto una piroetta sui tacchi e se n’è andata, scuotendo la testa mentre lo faceva.

Tutto questo è accaduto così in fretta che sono riuscita a malapena a rendermene conto.

“Il tuo bimbo di 2 anni è riuscito a fuggire dal giardino” mi sono detta. Ha camminato fino a una strada trafficata. Avrebbe potuto rimanere colpito. Avrebbero potuto prenderlo. Avrebbe potuto scomparire per un’ora prima che te ne accorgessi. E sarebbe stata TUTTA colpa tua.

Naturalmente ho pianto. Ti fa stare male pensare che sarebbe potuto succedere qualcosa di brutto al tuo bambino, specialmente mentre eri tu ad occupartene.

Si chiama incidente e a dispetto del fatto che un incidente sia un incidente le mamme incolpano se stesse e ne portano la colpa per tutta la vita.

Non siamo mai riusciti a capire come sia uscito dal giardino quel giorno, è accaduto un’altra volta quando un uomo venuto per riparare qualcosa ha lasciato il cancello aperto. Quel giorno mio marito l’ha trovato che stava uscendo in strada.

Qualche mese dopo il mio figlio più grande è caduto nel retro del giardino e si è ferito alla testa.

Un anno dopo, quando siamo tornati in Canada, il mio figlio mezzano (chiaramente un artista della fuga) è stato trovato mentre vagava all’esterno con gli stivali e una t -shirt a -20 gradi.

Sei mesi dopo quel fatto eravamo in una zona del centro affollata e ho perso il mio figlio maggiore. Aveva pedalato lontano da noi.

Qualche settimana fa camminavo in cucina e il mio figlio più piccolo (che ora ha 2 anni) aveva un coltello da macellaio in mano e stava cercando di tagliare un pezzo di formaggio sul pavimento.

E il mese prossimo sarà qualcos’altro. E il prossimo anno qualcos’altro. E davvero non sappiamo se un giorno una terribile tragedia si abbatterà sulla nostra famiglia, a causa di un ritardo nella vigilanza, di una misura di sicurezza che abbiamo dimenticato di prendere, un errore di giudizio, la curiosità di un bambino, il rischio di un adolescente. Non lo sappiamo.

La mamma ha poi rivelato che, ad ispirarla nello scrivere queste riflessioni è stata la reazione dei media nei confronti di una coppia il cui figlio di 2 anni era morto in un incidente.

Un bambino di due anni è morto nel nostro paese questo fine settimana. Si è allontanato dalla casa della sua famiglia ed è stato trovato in un torrente mezzo chilometro di distanza quattro giorni più tardi. Ci sono voci online che dicono che questo era “evitabile”. Forse lo era. Forse non lo era.

Forse la gente dovrebbe chiudere la bocca e ricordare che questi genitori stanno attraversando il peggior dolore che chiunque possa sperimentare. E incolperanno se stessi per il resto della loro vita, non vi preoccupateVoi tutti sapete che non ho alcuna tolleranza per le persone che camminano con aria di perfezione. Questa tragedia avrebbe potuto riguardare la nostra famiglia. Potrebbe essere la vostra. Perché gli incidenti accadono, e quando succede le persone hanno bisogno di amore e compassione, non di ramanzine e colpa.”

Il post di questa mamma è diventato virale ricevendo più di 24 mila “Like” su Facebook e oltre 11 mila condivisioni.

Alla fine aggiunge: “Mostriamo a questa mamma e a questo papà in lutto un po’ di amore per favore. Siate gentili, dolci e compassionevoli con i vostri pensieri e conversazioni su questo avvenimento. Siamo tutti esseri umani solo perfettamente imperfetti, che fanno del loro meglio qui.”

Hanno detto che l’incidente era prevedibile e che i genitori erano colpevoli di negligenza. Qualcuno ha anche detto che il bimbo andava dato in affidamento con persone che si sarebbero curate di lui”, ha riferito questa mamma all’Huffingtonpost.

Come mamma di 3 bambini ero indignata per questi commenti. Ormai faccio blogging e condivido sui social media da 3 anni e il “mettere alla berlina” le mamme è fuori controllo. Quale incidente non è prevedibile? Per questo motivo li chiamano incidenti. Avrei potuto essere io la mamma che aveva perso il figlio o qualcun altro”.

Unimamme e voi cosa ne pensate delle parole di questa mamma?

A voi e ai vostri figli è mai capitato qualcosa di simile?

Purtroppo, come sottolineato da Jennifer, a volte gli incidenti succedono e le mamme, coloro che solitamente trascorrono la maggior parte del tempo coi figli, si incolpano per l’accaduto.

Noi vi lasciamo con l’increbile storia di un bimbo precipitato dal terzo piano e che si è salvato grazie a un “miracolo”.

Maria Sole Bosaia

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