Più volte abbiamo raccontato i drammatici avvenimenti dovuto all’esodo di tanti rifugiati, di cui molti bambini, che fuggono disperati dalle loro case in cerca di pace, spesso sotto l’occhio indifferente di governi e cittadini.
I richiedenti asilo, dal 21 dicembre 2015, avranno una mano in più per poter trovare la strada di una nuova vita.
E’ infatti on line la sezione italiana di refugees-welcome.it, la rete internazionale che si è assegnata il compito di promuovere l’accoglienza dei rifugiati, con opere di inclusione che abbiano un impatto positivi sul territorio ospitante.
Una delle fondatrici della pagina italiana si chiama Germana Lavagna e con soddisfazione ha comunicatol’arrivo delle iscrizioni, sin dalle prime ore della messa in rete dell’iniziativa.
Il sito Refugees-welcome.it ha una sezione tutta italiana, dopo che l’iniziativa sta spopolando per buona parte dell’Europa, anche il Bel Paese ha risposto presente.
Chiunque volesse accogliere in casa propria una persona richiedente asilo può farlo, basta seguire la procedura. Andando sul sito refugees-welcome.it, è possibile mettere in contatto chi vuole ospitare con i rifugiati. Associazioni e tutor attive sul territorio faciliteranno i collegamenti, sempre attraverso una piattaforma online con diverse sezioni.
Chi deciderà di ospitare dei rifugiati dovrà registrarsi con un proprio account sul sito e dichiarare cosa metterà a disposizione (ad esempio una stanza) per un periodo che varierà dai tre a sei mesi. Una volta fatta la registrazione, sarà il team del sito a verificare la veridicità della proposta, operando una più approfondita conoscenza di chi è intenzionato ad offrire il proprio aiuto.
La piattaforma proporrà in futuro anche piccole campagne di crowdfunding (ricerca di fondi tramite le persone e non i soliti canali finanziari) per sostenere le convivenze temporanee che si verranno a creare.
Chi accoglierà i rifugiati non riceverà la diaria di 30-35 euro legata all’accoglienza prevista dall’UE, che rimarrà in mano agli enti gestori del luogo di provenienza per portare avanti tutte le azioni legali e mediche già in essere per i richiedenti asilo.
Lo scopo dell’iniziativa non è sostituirsi ai canali ufficiali dell’accoglienza, ma diventare un ulteriore strumento a disposizione e che favorisca il processo di integrazione tra i popoli.
Due piattaforme di Community engagement (ImpactON e WeTipp) aiuteranno a creare sinergie che facilitino questa operazione.
Inoltre si garantisce un periodo di tempo per far conoscere chi ospita con il rifugiato, in modo di verificare le compatibilità o meno per una convivenza costruttiva ed evitare attriti, per motivi caratteriali ad esempio.
E voi, cari Unigenitori, vi sentite pronti per un’esperienza del genere?
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