Care unimamme, il momento del parto dovrebbe essere un momento unico e speciale per ogni donna: dopo aver tenuto e cresciuto nel grembo una vita, la si mette al mondo. Donare la vita è semplicemente straordinario.
Purtroppo però non sempre tutto va come sperato, e per molte donne il travaglio e il parto diventano un incubo e un ricordo da cancellare.
Di recente vi abbiamo parlato di uno studio su 34 paesi secondo il quale gli abusi in sala parto siano purtroppo più frequenti di quanto si possa pensare. Abusi di tipo diverso: abusi sessuali, fisici, verbali ma anche discriminazione e trascuratezza.
I paesi in cui tali abusi avvengono più di frequente risultano essere quello meno sviluppati, ma anche nei paesi come l’Italia episodi di violenza accadono. E’ ciò che denuncia la campagna #BastaTacere, lanciata sui social dalla sezione italiana di Human Rights in Childbirth, un’organizzazione internazionale che da anni combatte per i diritti delle donne.
La campagna ha una pagina Facebook nella quale viene rivolta una precisa richiesta alle mamme:
Se durante l’assistenza al parto avete vissuto esperienze di abuso, maltrattamenti o violenza, vi chiediamo di:
• scrivere la vostra esperienza in un foglio (anonimo, senza riferimenti alle persone e/o luoghi precisi) intitolandolo #bastatacere
• farvi un auto-scatto con il foglio (senza viso)
• postarla sulla pagina Facebook (potete mandarla come messaggio e la postiamo noi)
• farla girare nei social network con l’hashtag #bastatacere
• a partire dalla data 4 aprile 2016 per 15 giorni.
L’anonimato richiesto serve per evitare di incorrere in reati di calunnia e diffamazione.
L’obiettivo della campagna è quello di dare voce alle donne, normalmente escluse dalle decisioni sul percorso nascita e sulle politiche sanitarie che riguardano il corpo delle donne e i loro bambini. Il tutto per supportare l’accoglimento della proposta di legge “Norme per la tutela dei diritti della partoriente e del neonato e per la promozione del parto fisiologico” da parte dell’On. Adrian Zaccagnini, il cui contenuto è quello di garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali della madre e dei neonati. Con tale legge verrebbe infatti introdotto in Italia il reato di violenza ostetrica, previsto anche da una recente dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Tante, tantissime le mamme che hanno risposto all’appello e hanno raccontato la loro brutta esperienza, pubblicando la foto dei loro racconti di parto.
Ma sulla pagina non si trovano solo testimonianze di mamme: diverse ostetriche denunciano casi di eccessiva medicalizzazione del parto o di incuria.
Tra i sostenitori della campagna, si trova anche l’associazione CiaoLapo, che si occupa di aiutare i genitori in lutto, perché tante donne che hanno vissuto la straziante esperienza della perdita del loro figlio ancora in grembo o subito dopo la nascita, non hanno ricevuto un’adeguata e competente assistenza.
E voi unimamme, avete avuto esperienze che volete condividere e sostenere così per sostenere questa campagna, questa rivoluzione? Siete ancora in tempo, la raccolta delle denunce durerà fino al 19 aprile.
Nel frattempo vi consigliamo di leggere quali sono gli interventi ritenuti non necessari. e vi invitiamo a vedere un video che dimostra come il parto sia innanzitutto un evento naturale.
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