Aldilà del sostegno di cui può usufruire, offerto da figure familiari o professionali, per portare avanti questo importante compito, la mamma può dedicare momenti della giornata a dei gesti rituali che rappresentino per lei una coccola e una fonte di rilassamento, uno di questi può essere la preparazione e il consumo di una tisana.
Sappiamo che una mamma che allatta al seno ha bisogno di energie che provengono da una corretta alimentazione e da un adeguato riposo. Non in eccesso come spesso indicano i falsi miti: una mamma che allatta infatti ha bisogno solamente di 200 calorie in più rispetto a una mamma che non lo fa e per quanto riguarda i liquidi basta la sana idratazione che segue una persona normale, l’ideale sarebbero due litri di acqua al giorno.
Vediamo però quali possono essere le funzioni e le caratteristiche che fanno di una tisana una bevanda valida per una mamma che allatta al seno, oltre quella di favorire il consumo di liquidi.
Attraverso il latte materno arrivano all’organismo del bambino tutte le sostanze che la mamma assume mangiando e bevendo. Alle mamme che allattano al seno viene quindi consigliato di evitare alcune bevande che non sono idonee per la salute dei propri figli, tra queste troviamo in primis gli alcolici ma anche quelle eccitanti come il tè o il caffè. Ugualmente non sono indicate anche quelle bevande confezionate che possono contenere alti livelli di zuccheri e coloranti, anche se analcoliche e non eccitanti.
Una buona tisana potrà andare a sostituire tutte queste bevande e anche la loro funzione di socializzazione. Spesso infatti il “bere qualcosa insieme” come il classico caffé o un bicchiere di vino porta con se una finalità di incontro e conversazione. La medesima funzione può essere assunta da un buon infuso. Un gruppo di mamme può incontrarsi e scambiare le esperienze sull’allattamento sorseggiando tazze di tisane salutari, ma anche una persona che non allatta può godere con la mamma dei benefici offerti dalle erbe.
Il piacere che si può ricevere dal consumo di una tisana riguarda anche gli effetti che si possono trarre a livello sensoriale. La mamma potrà godere a livello olfattivo dei profumi sprigionati dalle essenze delle piante, a livello visivo dei colori rilasciati dalle foglie e dai fiori, potrà inoltre esplorare con il gusto una gran molteplicità di sapori.
Tra la moltitudine di piante utilizzate dalla tradizione erboristica troviamo alcune erbe che vengono definite “galattogene”, ossia che favoriscono la produzione di latte.
Senza dimenticare che si tratta di un supporto, in quanto sappiamo che il motore principale della produzione di latte sta nell’assecondare la richiesta del bambino, più infatti il bambino si attacca al seno più si incrementerà la produzione di latte, possiamo andare a conoscere queste erbe, che sicuramente erano ben note alle nostre nonne.
Il cardo mariano è la pianta galattogena più importante, considerata tale fin dall’antichità. Quest’erba ha un alto contenuto di bioflavonoidi, in particolare flavonolignani, sostanze in grado di mantenere ai livelli corretti gli ormoni femminili, stimolando così la produzione di latte. Ha inoltre un effetto disintossicante e tonico del fegato.
Anche la galega è un’erba galattogena grazie alla presenza dei bioflavonoidi, che vengono captati dalle cellule che si trovano nelle ghiandole mammarie, provocando una migliore circolazione del sangue nella ghiandola mammaria.
Anice verde e finocchio hanno buone quantità di fitoestrogeni, ormoni naturali in grado di favorire la produzione del latte.
L’ortica, che è generalmente conosciuta per il suo effetto urticante, in realtà è ricca di sali minerali e, in particolare, di calcio, ferro, fosforo, magnesio e silicio.
L’OMS (organizzazione mondiale della sanità) raccomanda l’allattamento esclusivo al seno fino al compimento del sesto mese di vita del bambino, che tradotto significa che non bisognerebbe introdurre nessun’altra sostanza nel suo organismo al di fuori del latte materno, inclusa l’acqua. Quindi quando il bambino piange a causa di coliche o non riesce a dormire è errato pensare di usare come rimedio delle tisane facendole bere direttamente a lui. La tisana può essere assunta dalla mamma che passerà al bambino i benefici attraverso il latte materno.
Allora se il bambino non dorme è meglio che la camomilla o la malva la beva la mamma, lo stesso vale per il finocchio o la galega in caso di coliche intestinali, che contrastano la formazione dei gas fastidiosi.
Per la scelta delle erbe, la composizione delle tisane, il dosaggio è necessario fare riferimento a un esperto erborista, perché i rimedi naturali non vanno sottovalutati, sono da tenere sotto controllo e non bisogna abusarne.
La mamma potrà scegliere quale momento della giornata dedicare a questo rituale, può prepararsi da sola la tisana o farsela preparare come gesto di aiuto concreto al suo allattamento, può berla da sola o in compagnia.
L’allattamento al seno in quanto gesto naturale si accompagna bene con stili di vita che sono in armonia con la natura e il consumo di una tisana (ma non solo) può far parte di un vivere quotidiano semplice e naturale.
Voi unimamme che ne pensate del potere delle erbe? Avete l’abitudine di sorseggiare tisane?
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