Bryan Caplan, psicologo ed economista presso la George Mason University che ha pubblicato un libro dal titolo: Ragioni egoistiche per fare più figli: perché essere un bravo genitore è meno faticoso e più divertente di quanto si pensi, parte dalla sua esperienza di genitore di due gemelli per addentrarsi nei territori della genitorialità e di come questa possa legarsi alla felicità.
Diversi anni fa, in procinto di diventare, per la prima volta, padre di due gemelli Caplan ha scoperto che la genetica determina buona parte dei seguenti ambiti:
Questo risultava valido in caso di gemelli omozigoti, fraterni, separati o cresciuti insieme.
La scienza inoltre dimostrava un altro importante aspetto: gli effetti del modo di essere genitori sulla vita adulta adulta dei figli erano praticamente insignificanti.
Certo, i genitori cercano di educare i figli, di cambiarli, ma come riportato sul Wall Street Journal, questi cambiamenti svaniscono quando questi crescono.
I suggerimenti di Caplan sulla genitorialità risultano completamente diversi dalla teoria della”mamma tigre” di Amy Chua che esorta le famiglie occidentali ad adottare uno stile educativo più simile a quello orientale, fatto di regole ferree, studio e niente divertimento.
Lo psicologo economista, mentre cresceva i suoi primogeniti gemelli, ha notato che molti genitori prendono il loro compito come un dovere:
Nella mente dei genitori si tratta di fare qualche sacrificio in modo che i figli, una volta adulti, possano trarne beneficio.
Le ricerche scientifiche sui gemelli dimostrano l’inutilità di tutto questo affanno che carica i genitori di lavoro e li priva della gioia e del piacere di allevare i figli e goderseli in modo più rilassato, senza pressione.
Caplan chiama il suo approccio, che comunque non è del tutto permissivo e ingenuo come potrebbe sembrare, “genitorialità serena” e che consiste nell’accettare che non si possono cambiare alcune cose, imparando ad accettarlo e a discernere da quelle che invece si possono modificare.
Sostanzialmente si sgravano le mamme e i papà dalle innumerevoli pressioni e aspettative che la società pone sulle loro spalle nel momento in cui hanno un figlio. Loro dovrebbero accettare che il futuro dei figli dipende da loro stessi e che educarli vuol dire insegnare loro a trattare i loro simili in modo decente e non plasmare il loro avvenire. Apprezzarli questo si.
In concreto Caplan e moglie, per esempio, lasciavano piangere i bambini per 10 minuti e poi li confortavano per farli addormentare, certo anche loro facevano fare sport e attività ricreative ai bimbi, ma con moderazione, lasciando largo spazio alla tv o al computer, intrattenendosi e dando un momento di tregua ai genitori. Oppure si potrebbero trovare attività da praticare insieme a tutta la famiglia, come leggere un libro, fare uno sport, un gioco insieme, andare in piscina. “Illuminare” era l’unica lezione pratica tratta dalle ricerche sui gemelli.
Infine, solitamente quando si vede per strada una famiglia e si chiede ai genitori se vogliano un altro bimbo questi scuotono la testa terrorizzati, perché sono già stressati e stanchi da quelli che hanno già.
I genitori odierni pagano un prezzo emotivo troppo alto per ogni figlio, per i motivi sopra citati, ma se la smettessero di caricarsi dei risultati futuri dei figli comportandosi come generali con un plotone, sicuramente rivedrebbero la prospettiva di avere più figli.
Da economista fa un paragone semplice: “quando scopri che qualcosa che vuoi è più economica di quanto immaginavi ne vuoi di più”.
E voi unimamme che ne pensate dell’approccio di Caplan?
Anche voi qualche volta pensate di fare “troppo”?
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