Il film narra del geniale T.S. Spivet, che a soli dieci anni lascia segretamente il ranch di famiglia nel Montana, dove vive con la madre entomologa, con la sorella che aspira a divenire una stella del cinema e il padre cowboy, e decide di mettersi in viaggio a bordo di un treno merci per andare a ritirare un premio al prestigioso Smithsonian Institute. Uno straordinario viaggio on-the-road, che racconta un’America poetica e meravigliosa, vista attraverso lo sguardo innocente del suo protagonista.
Infatti, con toni dolci e onirici, Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet commuove e incanta, perché fatti e d episodi da favola si mescolano per dare vita a un impasto dal forte impatto emotivo. È una pellicola che non si limita a raccontare peripezie fanciullesche e rocambolesche, ma che tratta con levità e grazia temi estremamente importanti e penosi, come la morte accidentale di un familiare.
Inoltre, da un punto di vista di performance attoriali, il talentuoso cineasta francese dirige un cast d’eccezione dove, accanto al giovanissimo Kyle Catlett, figura anche Helena Bonham Carter, storica musa di Tim Burton, e Judy Davis, stretta collaboratrice di Woody Allen.
A livello estetico-narrativo, invece, la storia si concentra su una famiglia sui generis, composta da un ragazzino troppo maturo per la sua età, da un padre taciturno, da una sorella ossessionata dalla bellezza e da una madre alla ricerca continua di animali quasi mitici, leggendari. Quindi, l’impasto generale si imbeve di note barocche, di trovate geniali e di sentimenti inconfessabili. Già… perché se è vero che il piccolo Spivet intende andare a Washington per ricevere l’ambito premio per aver inventato un dispositivo dal moto perpetuo, è anche vero che l’unico prodigio di cui noi uomini siamo davvero capaci, in realtà, è quello del cuore.
Ed ecco allora che Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet si tinge di magica tenerezza che vi farà sorridere, ed emozionare (grazie anche ai contenuti extra del dvd), perché si sa… l’amore è un turbamento straordinario, poetico e talvolta persino doloroso, ma in definitiva resta sempre fatalmente necessario.
Silvia Casini
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