Una maestra di 61 anni, Loredana Pacassoni è stata incastrata dalle riprese mentre maltrattava bambini di 3 anni della scuola materna “Il delfino”.
Il video ha spinto i genitori dei piccoli a promuovere una raccolta firme a favore delle telecamere negli asili, segnalata anche tramite il gruppo Facebook mamme di Rimini.
La maestra finita agli arresti domiciliari era già stata sospesa, nel 2010, per una decina di giorni, a causa di un comportamento simile a quello che l’ha fatta finire in manette. All’epoca però era stata una mamma isolata, Cinzia Vicario, come riportato su Il Resto del Carlino, a denunciare una situazioni di abusi avvenuti nei confronti di suo figlio, alunno della scuola materna La Vela di Torre Pedrera.
“Nel marzo del 2010 mio figlio era tornato a casa con i vestiti bagnati. Mi aveva confessato di essersi fatto la pipì addosso dopo essere stato messo in castigo per tre ore e di essere stato costretto ad asciugare tutto. Ero andata subito a chiedere spiegazioni e la maestra Pacassoni mi aveva anche trattato male. A confermare il racconto di mio figlio e a svelare altri retroscena con altri bimbi maltrattati era stata l’insegnante di sostegno di mio figlio. Insegnante che aveva poi confermato tutto davanti ai dirigenti scolastici del Comune. Così per dieci giorni la maestra ‘violenta’ era stata sospesa dal servizio e poi trasferita in una biblioteca“.
Cinzia Vicario aveva anche affrontare l’ostilità delle altre mamme dell’asilo che non credevano alle sue accuse e che avevano avviato una raccolta firme per il reintegro della maestra violenta.
La donna ha poi scoperto che Loredana Pacassoni era stata trasferita in un’altra scuola.
“Che il Comune non osi costituirsi parte civile, sono proprio loro che le hanno permesso di continuare a fare del male ai bambini, nonostante fosse indagata per abuso di mezzi di correzione. Altro che capricci come sostenevano le altre mamme nel 2010. Sono stati sprecati sei anni”.
Per giovedì 28 aprile, alle 9.45, è stato indetto un sit in in Piazza Cavour, a Rimini per chiedere tutela e sicurezza negli asili/scuole. I partecipanti sono invitati a presentarsi con una maglietta bianca con scritto: difendiamo il futuro dei bambini e un palloncino bianco.
L’iniziativa, sostenuta anche dal Le Fasce deboli non si toccano, si sta estendendo anche ad altri luoghi.
La vicenda ha avuto anche echi politici, un avvocato, Pier Paolo Poggi, ha messo a disposizione assistenza legale gratuita per le famiglie che hanno vissuto questo dramma. “Non è possibile che queste cose accadano soprattutto a causa di superficialità e leggerezza. Difficile commentare da padre quanto accaduto, preferisco farlo da professionista” dichiara Poggi.
Le mamme e i papà di Rimini, come accennato, si sono organizzati per fare pressione e ottenere l’installazione delle telecamere negli asili e scuole.
Ecco qui l’elenco dei luoghi di raccolta firme:
Unimamme, voi come reagireste se succedesse ai vostri figli? Non vorreste anche voi le telecamere nelle scuole? Andrete a firmare se abitate in zona?
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