Si tratta di un’analisi molto approfondita compiuta da 180 ricercatori che hanno prodotto 590 pagine considerando:
Nel 2014 l’aspettativa di vita era così distribuita:
Nel 2015 invece:
Non si tratta di un calo drammatico, ma che sicuramente ci dice qualcosa sulla situazione della nostra salute e sanità.
L’Italia destina alla prevenzione il 4,1% della spesa sanitaria totale, questa esigua percentuale ci piazza agli ultimi posti in Europa.
Così non vengono effettuate campagne di screening e prevenzione che invece potrebbero risultare salvifiche.
“Piangono” anche i Lea, i livelli essenziali di assistenza, ovvero prestazioni che dovrebbero essere garantite ai cittadini ma che non sono rispettati nelle regioni che hanno maggiori problemi di bilancio.
Walter Ricciardi, Presidente dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni e presidente dell’Istituto Superiore di Sanità aggiunge che se è vero che l’Italia ha uno dei sistemi sanitari migliori del mondo, questo è disponibile solo per una parte della popolazione.
Anche Alessandro Solipaca, segretario scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, sottolinea che abbiamo perso molti dei “vantaggi” guadagnati nel corso degli anni passati.
Sono aumentati i casi di tumori prevenibili:
Aumenta poi anche il divario tra Nord e Sud, dove le regioni hanno finanziamenti sanitari pro capite più bassi per la spesa sanitaria.
Per quanto riguarda la spesa pro capite:
Considerando le regioni italiane:
Bisogna sottolineare che ultimamente una bella parte di italiani è costretta a pagarsi autonomamente visite ed esami.
Vaccini: l’antinfluenzale degli over 65 dal 2003 al 2015 è scesa dal 63,4% al 49%. Un dato che impone qualche preoccupazione dal momento che la soglia del 49% è molto sotto le stime del 75%, ritenuto il minimo dal piano nazionale prevenzione vaccinale in accordo con l’OMS
Vaccinazioni dei bambini: nel 2013 si è festeggiato il raggiungimento del 95% delle vaccinazioni obbligatorie entro i 2 anni di età. Successivamente si è registrato un lieve calo: 94%.
Più in dettaglio:
La copertura morbillo, parotite e rosolia non ha ancora raggiunto il 95%, considerato ottimale.
Per quanto riguarda il fumo: nel 2014 i fumatori erano poco più di 10 milioni:
La tendenza a fumare è in discesa.
Nel 2014 infine la media di sigarette fumate è stata di 12,1. A fumare con più costanza sono le persone sopra i 50 anni.
Sull’alcol si ha una leggera crescita.
I consumatori a rischio:
Aumentano però gli italiani che praticano sport.
Aumentano inoltre le persone che organizzano attività sportive. Sono il 28,2% della popolazione, ecco cosa fanno:
Brutte notizie invece per quanto riguarda l’alimentazione. Crescono infatti i sovrappeso e gli obesi. Tra il 2001 e il 2014:
nel 2014 il 46,4% non era in forma. Inoltre al Nord risiedono i più magri e a Sud i più grassi. Bambini e ragazzi tra sovrappeso e obesità sono il 30,7% nel 2014.
Purtroppo le 5 porzioni di frutta e verdura al giorno suonano quasi come un sogno.
Sulla salute psichica aumenta il consumo di antidepressivi, forse perché vengono utilizzati nuovi farmaci per disturbi non strettamente depressivi. I consumi sono: 39,30 DDD (dosi definite giornaliere) su 1000 abitanti ogni giorno nel 2014.
Sempre legati a questo ambito i suicidi:
Il 78,4% dei casi il suicida è un uomo.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questi dati?
Si tratta di problemi che riguardano anche le vostre famiglie?
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