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Perché preferiamo tenere il neonato sul lato sinistro? La scienza risponde

Published by
Michele

Molte mamme ricorderanno le diverse ore in cui hanno tenuto in braccio i loro bambini, soprattutto durante i primi mesi di vita. Quante però hanno focalizzato la loro attenzione sul modo in cui tenevano in braccio i propri figli? Eravate solite posizionarli sul lato destro o quello sinistro del vostro corpo?

Le risposte a queste domande vi sembreranno di minore importanza rispetto alle cure che avete rivolto ai vostri bambini durante i primi mesi, ma in realtà potrebbero dire molto sul tipo di relazione che avete avuto con vostro figlio. Recenti studi hanno addirittura trovato correlazioni tra il modo di tenere il neonato e la depressione materna.

Leggendo il testo di Julien Donnot si comprende come nel campo della psicologia il modo di tenere in braccio il neonato ha suscitato grande interesse e in particolar modo la tendenza emersa negli esseri umani (ma non solo) a prediligere il lato sinistro del corpo per posizionare il neonato, definita dagli studiosi LSB (left side bias).

Gli esperimenti per verificare l’origine di questo comportamento sono stati molteplici e altrettante le ipotesi avanzate. Siamo ben lontani quindi dal parlare di un artefatto della psicologia.

La preferenza a tenere il neonato sul lato sinistro fornisce indizi sulla relazione mamma-bambino

Il comportamento materno nel tenere il neonato gioca un ruolo vitale nello stabilire una relazione precoce mamma-bambino, iniziando proprio dalle interazioni fisiche ed emotive tra il neonato e la mamma. Le ricerche sono importanti per comprendere la formazione di questo rapporto e per costruire strumenti psicologici in grado di predire e possibilmente correggere disfunzioni nelle relazioni tra madre e bambino.

Negli studi medici e psicologici sono stati presi in considerazione:

  • il lato in cui si tiene il neonato (destro o sinistro)
  • lo stile con cui si tiene il neonato (nelle braccia o sulla spalla)

Il principale interesse di questi specifici comportamenti sta nel fatto che i comportamenti del tenere sono correlati con molte componenti delle funzioni psicologiche e fisiologiche umane.

Prima di tutto bisogna definire cosa si intende per “tenere un neonato”.

La ricerca è centralizzata sul tenere il bambino durante i primi mesi della sua vita. Gli studi recenti si sono incentrati sulla diade mamma-neonato, ma generalmente gli esperimenti consistevano nel tenere bambole che somigliavano a neonati.

Vedremo come tenere un neonato di due giorni sia differente dal tenere un bambino che ha superato i 18 mesi. Infatti, mentre coloro che tengono un bambino di due anni generalmente usano il braccio più forte (il destro per il 90% delle persone) a causa del suo peso, tenendo un neonato entrano in gioco altri fattori collegati al controllo delle emozioni.

Quali sono le principali posizioni assunte per tenere un neonato?

Gli adulti, ma anche i bambini, tengono i neonati in braccio assumendo varie posizioni. La frequenza con la quale si presentano tutte queste posizioni non è la stessa e, secondo i ricercatori Vauclair e Donnot,  possiamo distinguere tra due stili principali del tenere:

  • tenere con il braccio (arm-holding)
  • tenere sulla spalla (shoulder-holding)

Lo stile chiamatoarm-holding” ( tenere con il braccio) è stato definito come: “tenere il neonato orizzontalmente nelle braccia“.

Le braccia sono posizionate a formare una culla e la testa del neonato può essere posizionata a destra o a sinistra rispetto la linea centrale del corpo di chi lo tiene. Il fatto è che questa posizione viene spesso indicata con il termine cullare invece di tenere un neonato. Il termine cullare è eccessivo, perché il contesto di tenere il neonato non prevede esclusivamente di cullarlo. In questo modo con le braccia sono possibili interazioni tra chi tiene e il neonato sia uditive che visive.

Il secondo stile principale  chiamato shoulder holding“( tenere sulla spalla) può essere definito come: “tenere il neonato verticalmente contro il petto, con la testa del neonato posizionata sulla spalla della madre (destra o sinistra)”.

In questa posizione le interazioni visive sono ridotte, mentre sono facilitate le interazioni tattili e uditive.

Altre posizioni possono essere osservate come varianti dello stile “arm-holding”, per esempio quando il neonato è steso a pancia in giù, guardando verso terra, posizione in genere usata per calmarlo dalle coliche.

Esistono altri stili che prevedono una tenuta al centro e li distinguiamo perché molti degli studi si focalizzano sull’origine e funzione della lateralizzazione nel tenere i neonati, quindi studi concentrati sul tenere al centro non aiutano a dare delucidazioni rispetto alla preferenza di un lato rispetto a un altro nel tenere. Esempi di tenere al centro sono:

  • posizione a “canguro”, quando il neonato è posizionato al centro del petto di chi lo tiene e guarda in avanti
  • neonato posizionato sulla schiena di chi lo tiene
  • neonato posizionato al centro del petto, faccia a faccia con chi lo tiene.

Per quanto riguarda gli studi sulle posizioni del tenere lateralmente, stabilire il lato di tenuta non è così semplice. Andiamo quindi a vedere quali sono i criteri per stabilire quando il neonato è tenuto sul lato sinistro, e a capire quali i motivi che inducono a farlo.

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Michele

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