Dory è la più piccola di tre fratelli ma non per questo ha meno energie. Dory infatti, vive in un mondo tutto suo, fatto di mostri e amici immaginari che prova a far comprendere a chi vive con lei, come i fratelli Viola e Luca, con poco successo. Perché la qualità più grande della nostra eroina è la “fantasmagoria”, ossia la capacità di fondere il reale con l’immaginario, creando un mondo assolutamente unico e personalizzato. I suoi fratelli, però, non amano molto stare con lei, affibbiandole il soprannome di Birba e evitando di coinvolgerla nelle loro attività quotidiane. Quindi, nonostante l’estate che regna e la grande carica di energia che pervade la piccola bambina di 6 anni, Dory viene regolarmente emarginata dai fratelli, costretta a giocare da sola. Questa situazione la porterà a vivere una grande avventura all’interno della sua dimora, popolata da creature strane e particolari come la terribile signora Arraffagracchi e lo gnomo madrino, insieme alla mostra-amica immaginaria Mary.
Dory Fantasmagorica è un libro per bambini dai 6 anni in poi, scritto dalla maestra elementare Abby Hanlon ed edito da Terre di Mezzo. Il libro è divenuto immediatamente un caso editoriale, facendo crescere l’attesa per l’uscita del secondo e del terzo volume. Nonostante sia molto corposo per essere un libro per bambini, le sue 168 pagine scorrono molto velocemente, trascinati da una narrazione semplice e fluida e dalle molteplici birichinate che la protagonista compie.
Organizzato in 6 brevi capitoli, è costituito da un’unica grande avventura, spezzata in situazioni più piccole legate tutte insieme. La narrazione si compone di immagini in bianco e nero che accompagnano, con spazi differenti, ogni pagina, integrate con fumetti e didascalie che facilitano e guidano la lettura.
Lo stile del disegno è semplice ma accurato, riuscendo a far intuire la svolgersi della vicenda anche senza la lettura del testo. Tutta la storia viene narrata in prima persona, facilitando l’immedesimazione dei nostri figli con Dory, che compie azioni quotidiane e comuni ai bambini di quella età. Il finale soddisfa i lettori, lasciando allo stesso tempo un piccolo vuoto che ci fa domandare come si comporterà la nostra Birba una volta arrivata a scuola, avventura descritta nel secondo volume.
Grazie a Dory e alla sua avventura estiva, noi adulti possiamo guardare il mondo attraverso gli occhi di un bambino di 6 anni. Un mondo nato dalla loro fantasia, in cui però non riescono ad essere totalmente felici a causa dei continui tentativi della realtà e delle persone che la popolano, in primis i genitori, che tentano di strapparli a quel regno incantato.
Perché in fondo a noi adulti, manca quella dimensione creativa e spensierata di Dory e di tutti i bambini come lei. Abbiamo perso la capacità di non prenderci sul serio, di abbandonarci ai nostri voli pindarici e vivere in un posto popolato da mostri strani e personaggi particolari. E anche se in questo strano posto c’è ben poco di reale, non ha importanza. Il problema è che certe volte, persi nella nostra prevedibile realtà, tentiamo di smontare la fantasia dei nostri figli, dimenticando quanto sia bello sognare. Ma sopratutto quanto sia importante viaggiare con la fantasia. Una possibilità che solo i bambini hanno e che non è giusto portar via loro. Anche perché, la creazione di un mondo di fantasia, può nascondere un bellissimo futuro per i nostri figli.
Voi unigenitori riuscite ancora a creare con l’immaginazione insieme ai vostri figli? Cosa sognate insieme?
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