Gli esperti di sviluppo infantile sottolineano spesso l’importanza del ruolo dei genitori nel dare l’esempio ai figli. Uno studio sul modo di giocare con i bambini di 1 anno dimostra gli effetti sul loro sviluppo cognitivo.
L’attenzione dei bambini è influenzata da quella degli adulti: uno studio su gioco e sviluppo cognitivo
Una recente ricerca pubblicata su Current Biology dimostra che l’atteggiamento dei genitori influenza anche l’attenzione dei piccoli nei confronti delle cose. Si tratta del primo studio che evidenzia una connessione diretta tra quanto a lungo le persone che si occupano dei bambini guardano un oggetto in relazione alla durata dell’attenzione dei piccini verso quello stesso elemento.
“L’abilità dei bambini di mantenere l’attenzione è indicatrice di successo in alcune aree come l’acquisizione del linguaggio, la soluzione dei problemi, altre pietre miliari dello sviluppo cognitivo” sottolinea Chen Yu, il medico che ha guidato la ricerca. Se gli occhi dei genitori o di chi si occupa dei bambini vagano a lungo mentre i bambini giocano questo comportamento avrà un impatto negativo sull’espansione degli intervalli di attenzione durante uno stadio fondamentale dello sviluppo, che è quello dei primi mesi di vita.
“Il nostro studio è il primo a considerare l’attenzione come un aspetto influenzato dall’interazione sociale. Sembra davvero un’attività compiuta da due partner sociali dal momento che il nostro studio mostra come l’attenzione di un individuo influenzi quella dell’altro”.
Ecco come si è svolta la ricerca.
- i bambini di età compresa tra 11 e 13 mesi e i loro genitori hanno indossato una telecamera in testa
- l’ambiente ricostruiva una normale situazione di gioco a casa
- bambini e adulti giocavano con giochi fisici
- non sono state date istruzioni agli adulti
- alcuni adulti lasciavano che i bambini conducessero il gioco e altri li spingevano verso determinati giocattoli
Gli scienziati hanno osservato che alcuni adulti erano troppo pressanti, mostravano i giochi, li nominavamo ma i loro bambini si distraevano facilmente. Chi invece lasciava che fosse il piccino a condurre il gioco aveva più successo. Attendevano che il bimbo mostrasse interesse per un gioco e poi subentravano incoraggiandoli e chiamando per nome le cose. Quando i genitori si mostravano sensibili e interessati al gioco dei figli non dovevano nemmeno richiamare e dirigere l’attenzione dei bimbi. Quando bimbi e adulti guardavano lo stesso oggetto per più di 3,6 secondi l’attenzione dei piccoli permaneva per 2,3 secondi in più anche dopo che l’adulto non fissava più quella cosa. In questo caso i risultati sono stati più significativi.
“Mostrare che l’attenzione che un genitore dimostra minuto in minuto, secondo in secondo, influenza ciò a cui suo figlio presta a sua volta attenzione può sembrare intuitivo, ma le influenze sociali sull’attenzione sono spesso ignorate dal mondo scientifico” spiega il ricercatore Sam Wass dell’University of Cambridge.
L’intervallo più breve di attenzione si è registrato per il terzo gruppo, in cui gli adulti hanno mostrato un basso tasso di coinvolgimento nel gioco dei bimbi. Questi erano seduti coi bimbi ma non prestavano loro attenzione, magari guardavano persino altro.
Naturalmente bisogna considerare questi pochi secondi in prospettiva, sul lungo periodo, quindi per i mesi in cui i bambini si sviluppano in maniera fondamentale a livello cognitivo.
Unimamme, questo studio vi ha fatto riconsiderare il modo in cui giocate e prestate attenzione ai vostri bambini?