L’estate sta arrivando e il desiderio di vacanza inizia a farsi sentire. Partire per staccare dalla vita di tutti i giorni, per compiere viaggi che normalmente non si possono fare, per ricaricarsi e vivere nuove avventure. C’è però un’aspetto che spesso non si tiene in considerazione: il distacco dalle persone care. Ogni volta che si parte, si lascia qualcosa indietro. Per quanto breve possa essere una vacanza, mettiamo in pausa la nostra vita quotidiana, lasciamo i nostri affetti, che siano familiari o amici, per andare alla scoperta di qualcosa di nuovo. Le vacanze del Signor Rino ci permette di vedere il viaggio sotto un’ottica differente, poetica e introversa.
Il Signor Rino è un animale ingombrante e silenzioso che vive all’interno di uno zoo, in compagnia di molti altri animali. Un giorno, però, sente l’assoluto bisogno di partire, di lasciare quello che ha per tornare alle se origini. È così che il Signor Rino prepara le valigie e parte per la sua terra natia: la Savana. Perso nella bellezza dell’Africa, il Signor Rino scoprirà la bellezza intorno a sé, prendendosi il tempo per osservare, respirare, vivere la realtà che lo circonda. Ma in quella natura incontrastata, scoprirà anche il prezzo della solitudine, iniziando a sentire la mancanza dei suoi amici rimasti allo zoo. Compagni animali che, al suo ritorno, lo stupiranno con una grande festa di bentornato.
Le vacanze del Signor Rino è un libro realizzato da Raphael Baud e Aurelie Neyret, edito da Valentina Edizioni. Un grande grande, maxi libro, con una storia calma e lenta proprio come il suo protagonista. Il testo è ridotto a poche parole, richiamando ancora una volta il carattere del Signor Rino, dalla cui visuale osserviamo il mondo di cui va alla scoperta. Le illustrazioni, infatti, sono ampie, riempiono tutte le pagine con un tocco leggero, poetico e decisamente artistico. Riescono a farci vivere tutta la maestosità e la bellezza dei panorami africani, proprio come se fossimo noi stessi il protagonista. Un libro perfetto per far sognare e raccontare la bellezza del viaggio ai nostri figli, consigliato ai bambini di almeno 3 anni, che senza troppo pretese racconta anche qualcosa in più, nascosto tra le ristrette descrizioni dell’azione e le leggere ed essenziali pennellate.
Le vacanze del Signor Rino, infatti, fa riflettere sia noi che i nostri figli, sull’importanza della scoperta ma anche dell’amicizia. Ci ricorda di apprezzare sempre quello che abbiamo e non darlo mai per scontato, di non credere che tutto ciò che vediamo ogni giorno abbia poca importanza solamente perché fa parte della nostra quotidianità. Attraverso l’esperienza del Signor Rino, possiamo comprendere come sia assolutamente necessario dedicare la giusta dose di tempo, attenzione e impegno alle cose importanti della vita. Attraverso la lentezza della storia, percepiamo il bisogno di viaggiare del protagonista, non solamente nello spazio ma anche all’interno di sé stesso, attraverso una profonda opera riflessiva. La solitudine come un bisogno primario in certi momenti della vita, come atto di scoperta personale. Ma che senso avrebbe tutto ciò, quale importanza potrebbe racchiudere un viaggio come questo, senza qualcuno con cui condividerlo una volta tornati a casa? Per questo anche l’amicizia ricopre un ruolo fondamentale, non solo all’interno dell’esperienza del Signor Rino, ma anche nella vita di ognuno di noi. Perché è attraverso la relazione e la condivisione che possiamo crescere come individui. Una lezione che viene nascosta abilmente all’interno di una storia semplice, ma che diventa fondamentale sia per noi che per i nostri figli. E chissà che quest’anno le vacanze non abbiamo un gusto differente, anche se avete un neonato.
Voi unigenitori, riuscite a dare la giusta importanza alle cose importanti della vita? E quanto tempo dedicate alla autoriflessione?