Care unimamme, sappiamo quanto un bambino possa rendere felici, ma al contempo rappresentare un costo, soprattutto nei primi anni, ed anche in previsione.
A questo hanno pensato in Spagna, per l’esattezza a Valencia, all’interno della regione autonoma valenciana
Valencia: feto membro della famiglia ai fini fiscali
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha introdotto una novità per il calcolo degli aiuti destinati alle famiglie per la scolarizzazione dei figli nella fascia 0-3 anni.
Il bonus dediccato viene calcolato in funzione del reddito della famiglia.
Tra le modifiche promosse dal Ministero della Pubblica Istruzione per il prossimo anno c’è l’inserimento del feto, ossia il bambino non ancora nato, tra i membri da considerare per il calcolo dell’unità famigliare.
E’ la prima volta che il nascituro diviene decisivo per determinare l’importo degli aiuti di cui un bambino ha diritto. Per essere più precisi, per il bambino non ancora nato non si potrà chiedere il bonus figlio, ma lo si potrà conteggiare come membro della famiglia ai fini del reddito, secondo quanto stabilito dalla legge 6/2009 relativa alla Tutela della Maternità, per la quale è considerato membro il figlio concepito e non ancora nato.
Come riportato da El Mundo, saranno esclusi dal bonus le famiglie con un reddito famigliare superiore a 72460 euro annuali e si conteggeranno i figli fino al compimento dei 26 anni.
Solo per curiosità, vediamo un po’ di importi:
- 2-3 anni: fino ad ora si ricevevano 60 euro al mese, con la riforma si arriverà a 80 euro minimo, mentre il massimo sarà di 140 euro.
- 1-2 anni: da 90 euro mensili si passerà a un minimo di 70 fino a 120 euro.
- 0-1 anni: da 70 a 200 euro mensili.
E voi unimamme che ne pensate della decisione del Ministero di Valencia? E’ giusto considerare nel calcolo anche il bambino non ancora nato, soprattutto se si parla di aiuti alla famiglia?