Care unimamme, abbiamo più volte parlato dei rischi che si corrono fumando in gravidanza e durante l’allattamento.
Oggi si festeggia la Giornata mondiale senza tabacco, indetta dall’OMS nel 1988. Lo scopo della giornata è di convincere le persone a non fumare per almeno 24 ore e a riflettere su questa cattiva abitudine.
Giornata mondiale senza tabacco: un buon giorno per smettere
Sul sito del Bambin Gesù è presente un’intervista a Renato Cutrera, Responsabile di Broncopneumologia per parlare delle varie tipologie di fumo: attivo, passivo e di terza mano.
La prima cosa che il dottor Cutrera sottolinea è che le diverse patologie associate al fumo sono tutte prevenibili: è sufficiente non fumare.
La legislazione italiana solo negli ultimi anni è intervenuta in più battute per limitare i danni derivanti dal fumo: recentemente ad esempio è stata approvata la legge che vieta di fumare in macchina in presenza di minori, o il divieto di vendita ai minori di 18 anni.
Il dottore parla di 3 tipi di fumo, cerchiamo di capirne di più.
Il fumo attivo, proprio di chi fuma, comporta come rischi:
- il tumore al polmone,
- la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva, composta di 2 malattie: la bronchite cronica e l’enfisema polmonare) una patologia cronica molto invalidante,
- malattie cardiovascolari (come infarto e ictus cerebrale)
- problemi legati alla fertilità sia per le donne che per gli uomini.
Il fumo passivo, ossia aspirato da altri, comporta rischi molto simili a quelli del terzo tipo di fumo, meno conosciuto, che è quello “di terza mano“. E’ cioè quello che si fissa sulla pelle, sui capelli, sui vestiti, sui tessuti della casa o della macchina se ci si fuma. Cutrera spiega che se un bambino ha un genitore che fuma, anche a distanza o in sua assenza, il bambino è vittima del fumo di terza mano.
I figli di genitori fumatori ricorrono più spesso in malattie dell’apparato respiratorio, soprattutto delle basse vie:
- bronchiolite
- bronchite asmatica
- asma
inoltre presentano maggiormente otiti e sono soggetti ad un maggiore rischio di apnea del lattante e di morte in culla.
L’ultimo, ma non meno importante, punto toccato dal dottor Cutrerà è il fumo in gravidanza. Il medico spiega infatti che i figli delle donne che fumano mentre sono incinta nascono con bronchi più piccoli del normale, e il rischio è che se quel bambino una volta cresciuto dovesse iniziare a fumare incorrerebbe nella bronchite cronica prima degli altri.
Ciò che spesso si pensa infatti è che la placenta possa filtrare il fumo, in realtà così non è: il monossido di carbonio e la nicotina passano la barriera placentare, riducendo l’apporto di ossigeno nei tessuti del feto, e determinando così un aumento della frequenza cardiaca fetale, con conseguenze a volte molto gravi (aumento della mortalità, riduzione della difesa da infezioni virali e batteriche, maggiore incidenza di sanguinamento uterino).
Inoltre, come ben sappiamo, un forte rischio è legato all’emulazione: i figli di fumatori hanno più probabilità di fumare a loro volta. Per questo è importante fare opera di prevenzione e informazione sui giovani.
E voi unimamme, conoscevate questo tipo di fumo e le conseguenze sui nostri figli? Rifletterete sulle informazioni fornite da questo medico? Ascoltereste la richiesta di alcuni bambini? Sentite cosa hanno da dirci!
Noi vi lasciamo con un filmato incredibile che mostra cosa provano i feti se la mamma fuma in gravidanza.