7 cose da non dire ai propri figli

cose da non direCreare una relazione tra genitore e figlio è molto complicato. Un lavoro lungo e paziente, fatto di piccoli momenti che, giorno dopo giorno, vanno a costruire un legame forte che dura nel tempo. Questa operazione si compone di più elementi: il contatto, lo sguardo e soprattutto la comunicazione. Le parole e le frasi sono dei veicoli molto potenti ma allo stesso tempo, anche quelli dati più per scontati. Quante volte ci rivolgiamo con superficialità alle persone che abbiamo intorno, compresa la nostra famiglia, perché persi dentro un vortice di pensieri che ci spinge altrove? In realtà, attraverso la comunicazione gettiamo il ponte più resistente verso gli altri, perché abbiamo la possibilità di aprirci completamente, raccontando cosa proviamo, pensiamo e facciamo. Una possibilità da non sottovalutare.

7 cose da non dire ai figli

Parlare con il proprio figlio, quindi diventa un’attività fondamentale per poter costruire un legame, ma dobbiamo anche essere attenti a cosa si dice, prestando la massima attenzione a contenuti e parole. Per aiutarvi in questa delicata operazione, ecco 7 atteggiamenti comunicativi da evitare assolutamente:

1. Non mentire

Certe volte, per convincere nostro figlio a fare qualcosa che non vuole ci facciamo scappare qualche piccola e innocente bugia. Questo avviene non solamente per evitare i bambini la smettano di dare fastidio, m anche per delle azioni assolutamente benefiche per loro. Pensate ai “Non farà male!” che diciamo al momento di fare un’iniezione, piuttosto che “Si si, non ti preoccupare, torna subito!” quando il bambino piange perché uno dei genitori esce. In entrambi i casi, è un atteggiamento totalmente sbagliato. Siamo degli esempi per i nostri figli e se noi mentiamo, anche loro lo faranno.

2. Non dire sempre di sì o di no

Ogni genitore desidera sempre il meglio per il proprio figlio. Si creano allora delle costruzioni mentali in cui, per educarlo al meglio o renderlo felice, gli si dice sempre di no piuttosto che di si. Non bisogna soffocare la creatività del bambino, costruendogli attorno una gabbia fatta di divieti. Allo stesso tempo, bisogna dimostragli il nostro amore facendogli notare dei limiti posti con saggezza.

3. Non etichettare i bambini

Non dimentichiamo mai che ogni bambino è come una spugna che assorbe qualsiasi informazione che riesce a percepire intorno a sé. Se quindi gli ripetiamo spesso che è brutto, odioso, grasso, stupido o qualsiasi altra cosa, crescerà identificandosi in quegli appellativi che gli sono stati rivolti dai propri genitori. Nessuno è perfetto ma non per questo merita di sentirsi insicuro e denigrato.

4. Non fare confronti

Per i bambini, attirare la nostra attenzione è l’attività principale. Tutto ciò che fanno è solo per vederci interessati e sorridenti. Per questo, quando vengono paragonate le loro azioni a quelle di qualcun altro che le compie meglio, la loro autostima viene totalmente danneggiata, ferita dal fallimento per non aver attirato in maniera positiva l’attenzione dei genitori sulla sua opera, seminando bassa autostima e ribellione. Questo ragionamento, oltre che hai bambini, può essere applicato anche agli adulti.

5. Non criticare

I bambini si impegnano molto in ogni cosa che fanno. Nonostante questo, non posseggono sicuramente né una completa maturità motoria né tanto meno l’esperienza per compierla nel migliore dei modi. Per questo, la maggior parte delle volte, osserviamo ciò che hanno costruito, disegnato e creato, e troviamo sempre difetti, aspetti che normalmente non sarebbero in quel modo. Questo, però, non deve essere una giustificazione per criticarli. Lasciamoli liberi di sprigionare la loro creatività, realizzando ciò che ritengono più bello

6. Non dire nulla che non vorresti ascoltare

Questo include giuramenti, battute razziste, rimproveri eccessivamente severi, sparlare di altri, lamentarsi di tutto e di tutti, considerando ogni cosa spregevole e deplorevole. Insegneremmo ai nostri figli uno stile di comunicazione totalmente errato.

7. Non essere ingiusti

La vita di padre o madre è molto complessa. Si rischia spesso che lo stress accumulato venga riversato sui figli. Se la casa è un disastro, sicuramente la colpa è del bambino. Se invece circondiamo conto del nostro stato psicofisico, ci assumiamo le nostre responsabilità e valutiamo con saggezza e oggettività la realtà intorno, riusciremo a creare una casa dove regna l’armonia.

La comunicazione con i bambini è un lavoro quotidiano e paziente, che va costruita e aggiustata ogni giorno. Speriamo che con questi consigli, le vostre chiacchierate possano diventare più sane e costruttive.

Non possiamo però non considerare i problemi adolescenziali. Qui troverete alcuni consigli per comunicare con i vostri figli della generazione digitale.

Voi unigenitori, come parlate con i vostri figli?

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