E’ sbagliato farlo anche con la mamma del bambino finito nella tana del gorilla. E, paradossalmente, è sbagliato farlo con una mamma gorilla. Che c’entra? Ve lo spieghiamo.
Tempo fa ha fatto notizia una mamma gorilla, Shira, che ha curato e coccolato per giorni il suo piccolo morto, con la speranza forse di riportarlo in vita. Il video che segue mostra Shira in atteggiamento tenero con uno dei suoi cuccioli.
Questa mamma gorilla nel settembre del 2015 ha perso uno dei due cuccioli e i guardiani dello zoo di Francoforte hanno dovuto attendere giorni per poter prelevare il corpicino dalla gabbia, perché la mamma non se ne separava.
Recentemente invece altre immagini stanno facendo molto discutere: quelle del bambino di 4 anni caduto nella tana del gorilla Harambe, un gorilla delle pianure di 17 anni, visibili nel video che segue e che mostrano il gorilla che interagisce a “suo modo” con il piccolo.
La mamma di quel bambino, che nel video si sente mentre cerca di rassicurarlo dicendo che lei è lì e che lo ama, non può essere colpevolizzata nè tanto meno minacciata di morte perché ritenuta responsabile della morte del gorilla: non ha sicuramente gettato il bambino nella tana, ma probabilmente distratta (a volte sono davvero questioni di secondi) non si è accorta del bambino pericolosamente prossimo ad entrare e non ha potuto evitarlo.
A chi non è mai successo di distrarsi coi figli, o per chi non ne ha, di distrarsi mentre si era intenti a fare un qualche lavoro, anche molto importante, per un niente e per pochi istanti?
Certo seguire i figli è e dovrebbe essere la cosa più importante, ma purtroppo non è esente da incidenti o distrazioni. Siamo umani, tutti. E la mamma di questo bambino è umana, può sbagliare. Inoltre non aveva solo lui da guardare, ma altri bambini, di cui uno piccolino.
E’ sbagliato in questi casi colpevolizzarci esageratamente, né tanto meno lo devono fare gli altri (cosa che accade spesso perché è più facile esprimere giudizi sugli altri, è qualcosa che non ci tocca, e spesso è un modo per auto apprezzarsi)
Perché anziché colpevolizzare i genitori non si pensa al fatto che forse era lo zoo che non aveva messo la tana del gorilla in adeguata sicurezza? Da dove è passato il bambino? Come ha fatto ad oltrepassare la recinzione?
Oppure, perché si è dovuto per forza uccidere il gorilla? Non si poteva drogare, con un tranquillante sparato da lontano? I responsabili dello zoo a questa domanda hanno risposto che un tranquillante avrebbe richiesto tempo per fare effetto, e in quei minuti il gorilla spaventato avrebbe potuto reagire nervosamente e far male al bambino. E ancora, perché non nessuno in grado di tranquillizzare il gorilla, un addetto che aveva un rapporto speciale con il gorilla?
Oppure, perché non c’è stata una persona in grado di gestire e controllare il caos di urla che si è creato intorno al luogo dell’incidente, e che sicuramente ha contribuito ad innervosire e spaventare il gorilla? Non sarebbe dovuta scattare una procedura di emergenza in un caso del genere?
Tante le domande che rimangono senza risposta, purtroppo.
La cosa certa è che tutti hanno perso, nessuno ne esce vincitore:
E voi unimamme cosa ne pensate di tutta questa storia? Come giudicate i commenti che si sono spinti anche a minacciare di morte i genitori del bambino? Sapete che è stata lanciata una petizione per chiedere che i genitori del piccolo vengano incriminati per negligenza e per aver causato la morte del gorilla? A chi non è mai successo di distrarsi con i figli? Cosa avreste fatto se il figlio finito nella tana fosse stato il vostro?
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