Questo disturbo ha delle conseguenze non solo sulla mamma che ne soffre, ma su tutta la famiglia che partecipa con lei al dramma, esso influenza lo sviluppo della vita cognitiva, emozionale e relazionale del piccolo.
Numerosi studi hanno dimostrato che le mamme che sviluppano questa malattia sviluppano atteggiamenti estremi:
Questa situazione può portare allo sviluppo di diverse difficoltà come problematiche relative alla nutrizione, al sonno, una scarsa comunicazione sia vocale che visiva con le loro madri.
Come sappiamo, la figura materna è importantissima per lo sviluppo futuro dei bambini che dipende molto dal legame di attaccamento con lei. Si tratta di quella particolare forma di comportamento il cui risultato sia quello di ottenere o mantenere la vicinanza, comunicare con figure preferenziali che possano fornire sostegno.
Mancanze o difficoltà con il legame materno possono avere come risultato l’inclinazione a sviluppare, da adulto, forme di psicopatologia.
Una ricerca compiuta sui cuccioli di ratto, per esempio, ha mostrato come la deprivazione materna possa andare ad alterare lo sviluppo cerebrale tipico.
Ecco qualche indicazione per individuare la depressione post partum, indicata come un disturbo depressivo maggiore caratterizzato da umore depresso:
Possono anche essere presenti pensieri di morte, ideazione suicidaria e preoccupazioni sul fatto di non sapersi prendere cura del bimbo.
Uno studio che ha preso in considerazione:
ha mostrato come i primi fossero più inclini:
Un altro studio invece ha dimostrato come un significativo numero di bambini che avevano una mamma con depressione post partum soffrisse di disturbi da deficit di attenzione e difficoltà nel ragionamento matematico.
Infine le mamme depresse influenzano anche l’infant direct speech che è quella particolare forma di linguaggio usato dalle mamme quando si rivolgono al bimbo, il “maternese”. L’infant direct speech cattura l’interesse e aumenta l’attenzione del piccolo, è quindi fondamentale nelle prime interazioni comunicative.
Le caratteristiche di questo linguaggio sono:
La depressione post partum influenza l’infant direct speech esagerandone meno la prosodia, utilizzando quindi un’intensità diversa dalle mamme non depresse.
Le mamme che soffrono di depressione post partum utilizzano un Infant Direct Speech che può avere effetti più deboli sull’apprendimento del neonato.
Questo è stato dimostrato da uno studio.
Ecco quindi che l’indagine di Nicole L. Letourneau ha analizzato in modo approfondito le conseguenze della depressione post natale valutando lo sviluppo emotivo e cognitivo del piccolo.
Un altro studio diverso è quello di Lynne Murray. Qui sono state analizzate le conseguenze dell’utilizzo atipico dell’infant direct speech da parte di mamme depresse sugli adolescenti anziché sui bambini.
L’infant direct speech porta alla produzione di reti neurali che servono a sviluppare schemi, venendo esposti da piccoli alle conseguenze negative del direct speech si potrebbero creare schemi negativi.
L’esposizione a caratteristiche atipiche del direct speech nei primi mesi di vita porterebbe a stimolare aree cerebrali legati agli effetti negativi riguardanti le esperienze personali.
Si aumenta così il rischio di sviluppare depressione durante l’adolescenza.
Unimamme, come evidenziato da queste molteplici indagini il rapporto tra mamme e figli è importantissimo e molto delicato.
Secondo voi si fa abbastanza per le mamme che soffrono di depressione post partum?
Noi vi lasciamo alcune indicazioni per aiutarvi a riconoscere la depressione post partum.
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