Per un figlio, vedere una madre sprofondare nella demenza è un’esperienza terribile e straziante.
Jake Heat, un trentunenne australiano, ha però deciso di affrontare la questione di petto e documentare su Reddit il progressivo procedere della malattia sulla madre di 58 anni, afflitta dalla malattia di Pick, una malattia cerebrale degenerativa.
Jacquie, la donna protagonista di queste immagini risalenti al 2007, ha cominciato a soffrire di demenza dieci anni prima.
Purtroppo la sua confusione e le sue alterazioni emotive sono state erroneamente mal diagnosticate come menopausa.
La Demenza di una mamma raccontata in 11 scatti da un figlio
Ecco gli 11 bellissimi scatti che documentano il viaggio di questa famiglia nella malattia.
Questa è stata scattata nel 2005. A questo punto Jacqui aveva la malattia di Pick ma era stata mal diagnosticata come menopausa. Aveva circa 48 anni.
“Quando abbiamo saputo della demenza di mia mamma ci si è spezzato il cuore. I miei genitori vivevano a Toronto, mentre io e mia sorella condividevamo una unità famigliare a Sydney”.
Quando è arrivato il responso dei medici è stato terribile. “Mio padre mi ha detto: vostra madre sta per morire”.
Sulla spiaggia, all’incirca il 2010. Jaqui andava in giro. Lei non si ricorda molto.
“Per tutto il tempo non ci ho creduto. Zoe ha pianto, ma la mamma l’ha rassicurata dicendole che stava bene. Sono sempre i vari stadi che me lo rendono più difficile, che si tratti della paranoia, del dimenticare i nomi o dimenticare come si mangia”.
Andare in moto tenendosi alla schiena di mio papà era una delle sue cose preferite. Ha dovuto smettere nel 2011 quando un attacco di paranoia ha quasi causato un incidente.
“Le sue condizioni ora sono le peggiori di sempre. Sei settimane fa ha smesso di camminare, mentre prima trascorreva molto tempo zoppicando per il soggiorno”.
Poi la donna non è più riuscita a ingerire cibi solidi e tutto veniva trasformato in purea: “è come se fosse tornata indietro di anni”.
Tempo di spiaggia, il peso sta calando. La conversazione è non esistente
“La vita, per la famiglia, ora è sorprendentemente non così male. Il papà si occupa di lei 24 ore al giorno ma riceve anche molto aiuto dallo Stato”.
“Sono andato alla Bateman Bay (dove vivono i miei genitori) per far loro visita ogni sei settimane. Penso che Zoe lo trovi persino più difficile, essere una neo mamma e non averne una per guidarla”.
La nascita del primo nipote. Per anni è stata impaziente di diventare nonna
“Il papà è un uomo forte e resiliente, si occupa di lei giorno per giorno, qualche volta mi ha detto che finché terrà questa abitudine sotto controllo starà bene”.
” E questa attitudine è quella di fare il meglio, di andarci piano con se stessi, andare avanti”.
Sa ancora come fare una festa
“Io e papà non siamo stati troppo vicini quando stavo crescendo, ma questo è cambiato completamente. Penso che sia lo stesso per Zoe”.
“Dopo essere diventata mamma, sapendo che il mio piccino non potrà mai conoscerla com’era una volta, mi fa venire voglia di raccontargli di lei.” aggiunge Zoe.
Coccole con il nipote di 14 mesi, lui fa molta attenzione con lei, sa che è speciale.
“lui non la conoscerà mai questo involucro di persona che chiama nonnina e sa che è speciale, tutto qui”.
Nello stesso filmato Jack dichiara “se fosse se stessa nei prossimi due minuti le direi che le voglio bene e che mi dispiace che le stia succedendo questo e che mi dispiace che lei non sia qui per vedere come sono diventato”.
Lei non cammina più molto. Ha perso molto peso.
Il marito di Jaqui racconta: “il viaggio in cui mi trovo al momento è un lungo addio, sta accadendo dal 2007 per sette anni ha cominciato lentamente a perdere capacità e funzioni”.
“Ormai non ho una conversazione con lei da anni mentre lei non dice niente che abbia senso”.
Momento divertente alla spiaggia. Qui ha 58 anni, i suoi occhi non sono sempre aperti e se lo sono fissano il nulla.
“Quando fai questo da diverso tempo cominci a pensare che preferiresti qualcosa di veloce, come un incidente stradale o qualcosa. Almeno è veloce e poi si va avanti” racconta il marito.
Qualche volta la mettiamo su un puf sul pavimento.
La famiglia ha anche parlato apertamente di come hanno pregato perché questo finisse presto.
“Questo è ciò per cui preghiamo ogni giorno. “Questo è ciò per cui preghiamo ogni giorno. Che lei possa andare a casa e dormire. Così anche noi altri potremo avere una chiusura” aggiunge Zoe.
Lei sorride e ride ancora qualche volta. Non ho idea del perché Spero davvero che muoia presto.
“il risvolto positivo della malattia è il fatto che ci abbia fatti avvicinare come famiglia e che ci abbia dato l’opportunità di amare Jacqui come lei ha amato noi“.
Segue il video toccante che parla di chi non è più Jacquie…
Jack nel frattempo ha iniziato a scrivere un libro “Always remember this“, dedicato alla mamma.
Unimamme, e voi che ne pensate? Avete persone care toccate da questa o da altre malattie che portano alla demenza?
Noi vi lasciamo con uno studio che spiega come occuparsi dei nipoti può aiutare a prevenire la demenza senile.