Amnesty International ha infatti messo in discussione le credibilità delle Nazioni Unite a seguito dell’esclusione dell’Arabia Saudita dall’elenco degli Stati e dai gruppi armati che violano i diritti dei bambini durante i conflitti.
L’esclusione dalla lista è stata annunciata dal segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon per le pressioni diplomatiche dell’Arabia Saudita contraria alle conclusioni dell’Onu per cui la coalizione di Ryad avrebbe seminato morte e sofferenza tra i bambini dello Yemen.
“Si tratta di un evento senza precedenti il fatto che le Nazioni Unite cedano alle pressione per cambiare il rapporto pubblicato sui bambini nei conflitti armati, è inconcepibile che questa pressione sia stata indicata da uno degli Stati stessi presenti nel rapporto” ha dichiarato Richard Bennett, a capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite nello Yemen.
Si tratta di un avvenimento molto grave che danneggia le Nazioni Unite nel loro complesso, minandone l’imparzialità.
“Questo è un chiaro motivo per cui l’ONU deve battersi per i diritti umani e i suoi stessi principi, altrimenti diventerà parte del problema e non la soluzione” aggiungono da Amnesty.
Secondo il rapporto delle Nazioni Unite l’Arabia Saudita ha guidato la coalizione responsabile per la morte del 60% dei bambini e dei feriti nello Yemen, nel corso dell’anno scorso, uccidendo 510 bambini e ferendone 667.
Durante il conflitto ci sono stati numerosi attacchi aerei con attacchi indiscriminati e sproporzionati, oltre all’utilizzo di bombe a grappolo. Human Rights Watch è stata testimone di 36 attacchi aerei illeciti che possono annoverarsi tra i crimini di guerra.
La coalizione degli esperti dell’ONU ha rilevato che gli attacchi aerei avvenivano mirando ai civili bombardando i quartieri residenziali ma non solo. La violenza della guerra si è abbattuta anche sui campi dei rifugiati, sugli sfollati, sui matrimoni, sugli ospedali, moschee, scuole…
Di recente il Parlamento europeo ha lanciato una risoluzione che invita l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza a lanciare un’iniziativa per imporre un embargo sulle armi dell’UE all’Arabia Saudita.
Davanti alle accuse mosse da Amnesty la replica dell’ONU è stata la seguente: “è un’eliminazione temporanea”.
Mai, in passato, le Nazioni Unite avevano rimosso uno stato da un elenco già pubblico. L’anno scorso invece era sorta una critica perché nel rapporto Rappresentante speciale non era stato inserito Israele nonostante le numerose denunce a centinaia di bambini uccisi a migliaia e feriti a Gaza.
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