Unimamme, se pensate che un trasloco sia stressante, forse non tenete conto delle possibili conseguenze sulla salute dei vostri figli.
Una ricerca condotta dalla Manchester University su alcuni bambini seguiti anche durante l’età adulta ha mostrato che muoversi in una nuova casa aumenta il rischio di difficoltà successive nel corso della vita.
I traslochi: quali conseguenze hanno sui figli?
Per condurre questa ricerca sono state considerate:
- 1,4 milioni di persone
- sono state seguite dai 15 anni fino ai 40 anni circa
I risultati di questa indagine sono stati pubblicati su American Journal of Preventive Medicine.
Sono stati considerati i dati di persone nate in Danimarca tra il 1991 e il 1997 documentando ogni spostamento dalla nascita ai 14 anni.
Ogni spostamento è stato associato con l’età del bimbo in modo che l’impatto del trasloco in giovane età potesse essere confrontato con gli spostamenti durante la prima adolescenza.
Confrontando questi dati con un registro nazionale i ricercatori hanno messo in relazione questi spostamenti con eventi negativi nella vita adulta come:
- tentati suicidi
- criminalità
- malattie mentali
- morte naturale o innaturale
La ricerca è stata possibile in Danimarca perché i cambiamenti della popolazione vengono accuratamente seguiti.
Il rischio di esiti avversi dovuti al cambiamento di residenza durante l’infanzia è stato classificato in 3 categorie:
- autoviolenza e violenza interpersonale (tentati suicidi e criminalità)
- malattia mentale e abuso di sostanze (considerando ogni diagnosi psichiatrica)
- morte prematura (naturale o innaturale)
Il 37% delle persone prese in considerazione si sono trasferite all’interno dei confini municipali prima di compiere 15 anni, con molti traslochi avvenuti soprattutto durante l’infanzia.
Il rischio maggiore però ricade sulle spalle di coloro che si sono mossi frequentemente durante la prima adolescenza.
Si è notato che il rischio di suicidi aumenta con l’aumentare dell’età del trasloco, con un considerevole incremento con traslochi multipli durante la prima adolescenza (12 – 14 anni).
Il livello socio economico delle famiglie è stato determinato considerando:
- guadagni
- il raggiungimento di un livello educativo alto
- lo stato lavorativo (impiegato, non impiegato, fuori dal mondo del lavoro per altre ragioni)
L’ipotesi iniziale secondo cui i risultati avversi dovessero essere più probabili nelle case con un basso livello sociale non è stato sostenuto da questo studio, che invece ha dimostrato come i rischi più elevati vengano corsi da persone che si spostano all’inizio o a metà dell’adolescenza.
Secondo il dottor Webb, che ha curato la ricerca “il cambiamento di residenza durante l’infanzia è associato con diverse conseguenze a lungo termine. Sebbene i traslochi frequenti possano essere indicatori di difficoltà psicosociali delle famiglie i rischi sono stati analizzati attraverso lo spettro socio economico, quindi traslocare potrebbe essere potenzialmente pericoloso”.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questi risultati?
Noi vi lasciamo con uno studio che riguarda il modo di aiutare i figli durante l’adolescenza.