Quando si parla di pedofilia, si pensa subito a come punire queste persone che approfittano dei più indifesi, ma come si può prevenire?
In Francia si è individuata una soluzione, si chiama Ange Bleu, e non è un semplice centro d’ascolto. Questa clinica è unica nel suo genere in tutta Europa. Assiste infatti quelle persone che riescono ad ammettere la loro agghiacciante devianza sessuale, parliamo dei pedofili e dei loro impulsi verso i bambini.
In Francia la prima clinica per pedofili
Forse non è un caso che una rivoluzione del genere parta dalla nazione delle rivoluzioni per eccellenza.
Ange Bleu è stata fondata da una ex vittima di pedofili: Latifa Bennari che dall’età dei 6 ai 14 anni è stata purtroppo abusata sessualmente. Da qui la sua battaglia per proteggere i più piccoli, sfociata poi nell’associazione l’Ange Bleu che da qualche anno sta attuando una strategia unica nel suo genere per prevenire gli abusi ed impedire così ai pedofili di agire.
Latifa sottolinea infatti che bisogna distinguere tra pedofilo e pedosessuale:
- il pedofilo è una persona che sperimenta un’attrazione sessuale per i bambini in età pre-pubere, ossia inferiore ai 13 anni
- il pedosessuale è invece un adulto che compie atti sessuali con bambini in età prepuberale. Può essere violento, non violento (seduttore/manipolatore) o in “buona fede”, ossia non consapevole di minare l’integrità fisica di un bambino.
Un pedofilo non è necessariamente un pedosessuale e un pedosessuale non è necessariamente un pedofilo.
C’è poi l’efebofilo che è attratto dagli adolescenti, dai 13 ai 18 anni.
Tra questi, vi sono i cosiddetti “astensionisti“, coloro cioé che sviluppano attrazioni o fantasie ma che scelgono di non agire.
Ciò che cerca di fare Latifa con la sua associazione è agire dove non arrivano gli altri, ossia nella prevenzione. Spesso infatti ci si concentra sul trattamento dei pedosessuali attraverso psicofarmacci o castrazione chimica, ma ciò non risolve il problema alla radice.
Inoltre spesso vengono trattati allo stesso modo strupratori recidivi e consumatori di materiale pedopornografico che però non hanno mai compiuto violenze. Secondo lei invece bisogna differenziare e personalizzare il trattamento.
Ecco quindi che la sua clinica è unica nel suo genere: qui i pedofili ammettono di avere questa devianza e accettano di farsi curare prima che i loro impulsi gli facciano commettere abusi sui minori.
Sono delle speciali terapie eseguite da uno staff di specialisti che sta ottenendo dei risultati eccezionali.
I potenziali criminali sessuali sostengono degli incontri, faccia a faccia, con bambini ex vittime di violenze in un ambiente che non giudica. I piccoli raccontano le loro esperienze, e in questa serie di sedute sono i pedofili a raccontare i loro disagi fino a prendere una piena consapevolezza del loro problema, attraverso un processo di autoanalisi.
Un metodo clinico che ha portato risultati tanto efficaci da aver fatto scuola anche fuori dalla Francia e dai confini europei.
Come abbiamo detto, non è un argomento facile da affrontare. Di primo impatto si è tentati a limitare queste persone, metterle in condizione di non nuocere, insomma metterle in una cella e buttare la chiave.
Un male che ha assunto proporzioni agghiaccianti, e grazie all’avvento di internet sembra che abbia trovato un terreno fertile per esprimersi in tutte le sue più bieche inclinazioni. E noi, padri e madri, avvertiamo un brivido lungo la schiena solo a sentire la pronuncia di questo sostantivo.
Cari Unigenitori, voi che ne pensate di questa terapia? Vorreste che fossero aperte cliniche del genere anche da noi, che mirino cioè a prevenire gli abusi?
Noi vi lasciamo all’elenco dei segnali per capire se un bambino è stato abusato sessualmente.