La storia del piccolo Lourenco Salvador è davvero molto particolare. Ve ne avevamo parlato qualche tempo fa, raccontandovi di come questo piccino sia nato con parto cesareo da una mamma che era in coma.
Sandra, la mamma del bimbo, aveva sofferto una devastante emorragia cerebrale e quando era arrivata in ospedale le sue condizioni erano già gravissime. I medici quindi erano pronti a spegnere le macchine.
Nessuno pensava che il piccino che la donna portava in grembo fosse sopravvissuto.
“Poi hanno fatto un test e hanno scoperto un battito cardiaco, un medico ha detto: “non ho mai visto una persona morta con un bimbo vivo in grembo” ha dichiarato Miguel, il padre di Laurenco Salvador al Mirror.
“Io stavo cercando di venire a patti con la tristezza della sua morte e poi c’era questa gioia. Mi sentivo strano. Speravo che mio figlio sopravvivesse ma pensavo fosse un azzardo. Si trattava di attendere a lungo, fino a 32 settimane”.
“Ogni giorno avevo paura che il telefono suonasse dicendomi che non ce l’aveva fatta”.
Quando la donna era andata in coma la gravidanza era solo alla 17° settimana. I medici erano molto scettici circa le possibilità di sopravvivenza del bambino, ma si sono dovuti ricredere, 4 mesi dopo quando Lourenco è nato vivo.
Il suo papà era chiaramente molto emozionato all’idea di avere un figlio.
“Non riuscivo a parlare, ero bianco come un lenzuolo, non riuscivo a smettere di tremare. Lui invece giaceva su un fianco e sembrava davvero rilassato”.
“Vado ogni giorno nel reparto maternità e la prima cosa che chiedo è: oggi posso toccarlo?”
“Non riesco a smettere di ridere, soprattutto quando sbadiglia e si stira, fa una faccia accigliata”.
“Non riesco a capacitarmi di quanto sia grande, pensavo sarebbe stato piccolo, è un po’ giallo, ma gli hanno dato una luce particolare. Si muove sempre e tira calci come me e la sua mamma. Mia sorella pensa che farà cose straordinarie considerando quanto è stata speciale la sua nascita“.
Miguel ricorda i momenti precedenti il coma della mamma del suo bambino. Intorno alle 5 del mattino del giorno fatale la donna si è recata in bagno e lì si è messa a piangere dicendo “sto per morire, sento come se la testa mi stesse per esplodere”.
Uno dei loro amici ha chiamato un’ambulanza mentre Miguel cercava di assisterla. Quando sono arrivati i paramedici la donna era quasi incosciente.
Dopo che i medici l’avevano dichiarata cerebralmente morta sono iniziati i preparativi per il funerale, prima che fosse scoperto il battito cardiaco del figlio.
Successivamente si è scoperto che la mamma del bimbo è morta a causa di un’emergenza provocata da un cancro al rene, una malattia che aveva combattuto e sconfitto dieci anni prima.
“Sapevamo che era una gravidanza ad alto rischio ma io non sapevo che avesse avuto il cancro“.
La sorella di Sandra però ne era al corrente “non ha voluto interrompere le gravidanza, voleva davvero questo bambino, ha dato la sua vita per lui”
“Ora voglio solo che Lourenco abbia un’infanzia normale e sia felice, è nato con una personalità molto forte vista la battaglia che ha dovuto sostenere per arrivare qui”.
Purtroppo il papà di Lourenco è alle prese con una causa con i nonni materni del piccolo, per il suo affidamento.
“All’inizio temevo per i miei diritti come papà. Non sapevo se avrei avuto tempo per occuparmi di lui. Mi hanno detto che avrebbe potuto avere dei problemi e non sapevo se le mie erano le condizioni ideali per crescere un bimbo disabile”.
Miguel però ha appreso che il figlio è sano e che lui ha diritto al congedo di paternità per prendersi cura del piccino. “Ho detto ai genitori di Sandra che quando ricomincerò a lavorare potranno occuparsi di lui. Dobbiamo smetterla di litigare, Lourenco ha bisogno dell’amore di tutta la famiglia”.
“Non ho mai detto di essere nelle condizioni di non potermi prendere cura di mio figlio, solo che sarebbe stato difficile dal momento che sono un papà single e non sapevo nemmeno come si cambiasse un pannolino. Ora non sono più così spaventato perché mia sorella e la mia famiglia mi sostengono“.
Miguel aggiunge che tutta la sua famiglia è molto eccitata per il nipotino.
“Lui è bellissimo, è il nostro orgoglio e la nostra gioia. Sono stati fantastici al San José Hospital“.
Unimamme questa storia ci ricorda quella della mamma in coma che è riuscita a partorire e ad allattare suo figlio.
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