Due anni fa questa mamma si era recata nella piscina locale dell’Isola di Man, dove viveva insieme alla sua piccina.
La bimba necessitava di essere allattata e così la donna ha slacciato discretamente una parte del reggiseno, sedendosi in disparte e ha attaccato la figlia al seno.
La manager della piscina ha subito chiesto al marito della donna: “può chiedere a sua moglie di smetterla?”
La responsabile, Kath Andrews ha descritto quanto accadeva come: “un problema di indecenza e nudità che recava offesa ai giovani bagnini“. Inoltre, secondo lui, allattare al seno infrangeva le regole sul consumo di cibi e bevande presso la piscina e comportava problemi igienici.
Successivamente la Andrews ha anche aggiunto che Victoria era nuda dalla vita in su.
La signora Hodgson ha poi tentato di contattare il vice della piscina: Davison, ma questi ha deciso di interpellare direttamente Steve, il marito della donna spiegando che “i ragazzi potevano eccitarsi se gli uccellini avessero fatto uscire i suoi capezzoli”.
Davison ha anche aggiunto che Victoria avrebbe dovuto nascondersi in qualche cubicolo per allattare, la prossima volta.
“Io ero a pezzi, ero certa che avrei ricevuto delle scuse. Sono stata ridicolizzata, lui pensava che fosse ridicolo che qualcuno allattasse al seno in piscina” ha raccontato la mamma.
La famiglia di Victoria però, il successivo weekend, si è recata nuovamente in piscina e c’è stato un nuovo confronto quando lei ha cominciato ad allattare al seno. Invece di cambiare il proprio regolamente dietro all’esposto ufficiale degli Hodgson, il consiglio della piscina ha compilato un report in cui si dichiarava che non era consentito allattare al seno in piscina.
Nel rapporto si leggeva che allattare al seno poteva distrarre i bagnini che potevano essere affascinati, imbarazzati e sentirsi a disagio. Tutto questo poteva impedire loro di “controllare la piscina aumentando il rischio di pericoli, infortuni, causando rischi fatali e disabilità“.
Infine allattare al seno in piscina secondo loro era irrispettoso dell’età.
Nel rapporto veniva enunciato anche che allattare al seno esponeva i bagnanti a inaccettabili livelli di rischio per il loro benessere psicologico.
Naturalmente Victoria e suo marito hanno trovato ridicole queste spiegazioni “una donna in bikini è più affascinante di una che allatta al seno!”
La famiglia di Victoria ha fatto causa alla piscina, i gestori hanno offerto un accordo secondo cui però Victoria non avrebbe potuto parlare dell’incidente. Così la donna ha rifiutato.
Il consiglio della Western Swimming Pool però è rimasto dell’idea di vietare l’allattamento al seno perché potrebbe compromettere la supervisione dei bagnanti in piscina.
Sempre Davison, nuovamente interpellato ha dichiarato “chi vorrebbe allattare nel mezzo della piscina quando il bimbo potrebbe ammalarsi? Sarebbe come allattare in mezzo alla strada”.
L’uomo ha poi negato tutti i commenti volgari rivolti in precedenza dichiarandosi sostenitore dell’allattamento al seno.
“Quando è successo ho pianto ed ero imbarazzata. Avevo la nausea per il nervoso. Il consiglio della piscina ha agito male, a ogni stadio della vicenda. Mi sono sentita bullizzata e ridicolizzata quando, alla fine, sono solo una mamma che allatta al seno che combatte per un diritto garantitomi dallo Stato”.
Unimamme e voi avete mai vissuto simili vicende allattando al seno in pubblico i vostri bimbi?
Vi sentite tutelate in modo adeguato?
Noi vi lasciamo con 8 valide risposte per chi osasse ostacolarvi nell’allattare al seno in pubblico i vostri bimbi.
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