Il gioco è quindi un terreno molto delicato, fondamentale per la formazione di tutti i nostri figli, che hanno bisogno di gestire in maniera autonoma e personale. All’interno di questa realtà, gli adulti con i loro preconcetti, i difetti, i bisogni e le impostazioni mentali, non sono bene accetti. Per entrare in questo mondo, bisogna tornare un po’ piccoli e adeguarsi alle strutture specifiche, uniche e personalizzate che ogni dimensione di gioco possiede.
Come tutti gli aspetti presenti nella vita di ognuno di noi, anche il gioco ha subito gli stravolgimenti del progresso tecnologico:
Questi rapidi cambiamenti hanno portato non sempre benefici alla crescita dei bambini. Abbiamo già parlato dei risultati negativi che hanno i giochi elettronici su genitori e neonati, piuttosto che gli effetti che provocano i videogiochi negli adolescenti. L’evoluzione tecnologica, però, non si è fermata e sta cercando di sopperire ai molti difetti che gli vengono imputati, primo fra tutti il suo portare i bambini a restare chiusi dentro casa.
Da qualche anno, quindi, grazie alla grande diffusione di smartphone e tablet, anche in età molto precoce, si stanno sviluppando videogiochi e applicazioni definiti di “realtà aumentata”. La definizione di questa categoria di intrattenimento è molto semplice: si porta il videogioco all’interno della quotidianità. Il bambino o il ragazzo, gioca con il suo cellulare utilizzando la telecamera montata sul proprio dispositivo, cercando di compiere determinate missioni. Ciò che appare sullo schermo è la realtà che ci circonda arricchita da mostri e avversari da battere, piuttosto che oggetti e tesori da raccogliere. La versione tecnologica della caccia al tesoro che oltretutto fa anche uscire i ragazzi di casa. Perché per incontrare e trovare questi elementi, bisogna muoversi fisicamente, così da avvicinarsi all’oggetto o al mostro designato.
Nell’applicazione Pokemon Go è possibile girare per la propria città e cercare di catturare i vari Pokemon, gli strani animali protagonisti della serie, per incrementare la propria collezione.
C’è da dire che se da una parte spinge gli appassionati di videogiochi ad uscire di casa e ad esplorare il territorio intorno a loro, dall’altra può portare gli utenti a farne un’uso altamente sconsiderato.
L’applicazione è uscita negli store digitali da poco tempo ma già ha riscosso un grande successo, facendo parlare di sé sia nel bene che nel male:
Un altro rischio molto sentito dai genitori è quelli di pedofili che attraverso il gioco possano conoscere gli spostamenti di potenziali vittime, perché l‘app consente la geolocalizzazione dei giocatori.
Pokemon Go è divenuto disponibile solamente il 15 luglio per il mercato italiano, ma ha già registrato migliaia di download. Naturalmente non si sta giudicando il valore formativo di questo videogioco, ma semplicemente ricordare che la tecnologia ha annullato qualsiasi tipo di distanza. Non solamente quella fisica tra stato e stato o tra città e città, ma anche quella tra il mondo degli adulti e quello del gioco tra bambini.
Quali consigli per i genitori? Innanzitutto informarsi il più possibile su quello che fanno i nostri figli, cercando di proteggerli senza intaccare la loro libertà.
In che modo? Giocando con loro, capendo il gioco e quali sono i potenziali pericoli, spiegando loro che bisogna sempre stare attenti. E soprattutto ricordate che, come per tutti i videogiochi, c’è un’età minima consigliata.
E voi unigenitori, eravate al corrente dei rischi di questo nuovo videogioco?
Segue un video che mostra come funziona.
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