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L’autismo raccontato da “Tommy e gli altri” in un film da non perdere (VIDEO)

Published by
Michele

Il mondo del cinema è costellato di bei volti e fisici scolpiti. Alcune volte il talento riesce a far soprassedere sull’aspetto fisico, ma molto più spesso un bel volto rende totalmente ininfluente se un attore sia in grado o meno di recitare. Il cinema è fatto di apparenza, di bellezza, lancia ideali di perfezione e condiziona i gusti sociali e le mode. Naturalmente c’è anche una parte di contenuti, di profondità, di studio e duro lavoro, di grandi professionisti che passano la propria vita per migliorare i messaggi lanciati nelle proprie opere, che sono però sempre e comunque condizionati dalla presenza o meno di una bella inquadratura, una bella luce, una bella musica. Questo è il mondo del cinema delle masse. In qualche modo è anche giusto che sia così. Dopotutto la settima arte nasce proprio come intrattenimento, come evasione dalla propria realtà, distacco dalla quotidianità. Deve parlare di cose frivole, avventurose, romantiche per permetterci di viverle a nostra volta.

Tommy e gli altri, un film necessario

Poi c’è un altro tipo di cinema. Quello apprezzato esclusivamente dagli amatori, quello profondo che parla di cose realmente importanti, che spaventa non perché horror o thriller ma perché gli argomenti sono reali, tangibili nell’esistenza di ognuno. Film che fanno poco incasso ai botteghini, ma che a livello umano hanno molto più valore di qualsiasi Titanic, Il Signore degli Anelli, Pretty Woman o qualsiasi altro film bello visivamente ma, per così dire, di evasione. Film che devono essere assolutamente girati, nonostante le grandi case di produzione non siano interessate perché certe del poco successo, ma che arricchiscono la vita di chi lo vede, aiutano chi si trova nelle stesse situazioni, salvano chi pensava di essere solo. Film come Tommy e gli altri, in produzione questa estate, e che ha bisogno dell’aiuto di tutti.

Gianluca Nicoletti è un giornalista con un figlio autistico, Tommy. Come giornalista e padre impegnato a tempo pieno, ha visto molte altre storie come la sua. Simili e allo stesso tempo differenti. I problemi si ripetono e le reazioni si differenziano.

Gianluca ha visto genitori rinchiudersi all’interno della malattia dei figli, non riuscendo a comprendere pienamente l’autismo, indirizzati male da finti esperti della materia. Gianluca si è anche reso conto che di contenuti multimediali sull’argomento, ce ne sono migliaia. Lui però cercava qualcosa di diverso, il racconto di una storia che non fosse la semplice esaltazione di chi si occupa di questi ragazzi, facendo vedere quanto sono bravi e forti, con il risultato, alle volte, di non far sentire gli altri genitori all’altezza. Gianluca lo cercava ma non lo trovava. Ha deciso così di realizzare un film lui stesso.

Da anni scrivo e parlo alla radio, ora vorrei fare un film che racconterà le vere storie dei nostri ragazzi stralunati, ma anche di noi genitori, dei fratelli, delle persone che di loro si occupano. Non mi interessa confezionare i santini dei bravi operatori, delle eroiche insegnanti, dei genitori mirabolanti” afferma Gianluca. “Ho promesso che farò un grande film che racconterà le vere storie dei nostri figli autistici. Ho già da anni raccontato, scrivendo e parlando, quello che ho conosciuto sui questi giganti indifesi, e forse è servito a farne uscire tanti dalle porte di casa”.

Un film che racconti la vera essenza sia di Tommy che dei suoi amici, in un viaggio all’interno di una malattia e di chi vi ruota intorno. Un progetto ambizioso perché richiede obbligatoriamente di essere realizzato in maniera professionale, così da poter passare al meglio tutti i contenuti inseriti all’interno, in maniera chiara, così da arrivare a più genitori possibili.

Un progetto costoso che, nonostante il supporto di chi ci crede, richiedeva altri fondi. Per questo Gianluca e la troupe che sta realizzando il progetto, hanno deciso di aprire un crowdfounding, una richiesta di finanziamento dal basso. Invece di chiedere un grosso investimento a chi se lo potrebbe permettere, si domanda a tutti di donare poco per accumulare ciò che serve. Si erano dati 120 giorni per raccogliere i 40.000 € necessari a completare il film. Invece, dopo solo 14 giorni, hanno raggiunto l’obiettivo grazie a 295 donatori. Questo dimostra come Tommy e gli altri sia un film voluto, richiesto, necessario.

Se volete contribuire anche voi, potete farlo collegandovi alla pagina indicata e dare il vostro contributo per un progetto dove, magari non sono presenti grandi attori e trame hollywoodiane, ma si parla della quotidianità di una famiglia che compie un’impresa assolutamente possibile.

Intanto guardate un’anteprima di ciò che sarà.

Di esempi come quelli di Gianluca, ne abbiamo visti molti altri, come il viaggio di Franco e del figlio Andrea, piuttosto che un cartone animato profondo e meraviglioso. Padri e madri con l’obiettivo di raccontare al mondo che vivere con un figlio autistico non è semplice ma possibile.

Da padre, quando ho visto il teaser del film Tommy e gli altri, mi è mancato un attimo il respiro. I pensieri si sono accavallati e le paure si sono fatte avanti. Mi sono chiesto cosa sarebbe successo se fosse capitato a me, a mio figlio, cosa avrei potuto fare, come l’avrei affrontato. Poi ho visto una carezza di Tommy, il rapporto tra padre e figlio e ho capito: basta amarlo e donargli la propria vita. Due azioni che un genitore fa a prescindere dalla condizione del figlio, sia in salute che in malattia. Compreso questo, veduto quanto Gianluca amasse Tommy, mi sono ritrovato a pensare: se ce la fanno loro, posso farcela anche io. E se il film colpisce nello stesso modo anche solo la metà dei genitori che vivono le stesse difficoltà, allora Tommy e i suoi amici diventa un’opera che deve essere assolutamente realizzata. Perché Gianluca non è un eroe, un mito, una figura inarrivabile, e Tommy non è la vittima da salvare. Sono semplicemente un figlio che richiede attenzioni e un grande papà che fa il proprio lavoro nel migliore dei modi, con pazienza, sacrifici e amore. Tutti i rapporti tra genitori e figli possono essere così. Basta volerlo.

E voi unigenitori, siete d’accordo sull’utilità di film come questo?

Michele

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