Ora i genitori del piccolo hanno rilasciato una dichiarazione in cui annunciano di voler mantenere viva la memoria del bimbo attraverso la Lane Thomas Foundation attraverso la quale si possono donare soldi che verranno poi indirizzati verso enti di carità specifici.
Aggiungono inoltre di non voler fare causa a Disney ma di volersi concentrare sulla salute della loro famiglia.
Ecco la traduzione:
“Melissa e io siamo distrutti. Lotteremo sempre per comprendere perché ciò è accaduto al nostro dolce bambino, Lane. Mentre scorrono i giorni il dolore peggiora, ma apprezziamo la dimostrazione di affetto e di caldi sentimenti che abbiamo ricevuto da tutto il mondo. Sappiamo di non poter riavere indietro Lane, perciò vogliamo tenere vivo il suo spirito con la Fondazione Lane Thomas. È nelle nostre speranze che attraverso la fondazione potremo condividere con gli altri l’inimmaginabile amore che Lane ha inciso nei nostri cuori. In aggiunta alla fondazione, vogliamo solo concentrarci sulla salute della nostra famiglia e non perseguiremo legalmente Disney. Per il momento continuiamo a chiedere privacy mentre ci focalizziamo sulla nostra famiglia
Matt e Melissa Graves”.
Molti probabilmente si chiederanno come mai i genitori del piccolo non abbiano deciso di intentare causa al parco giochi Disney dal momento che non vi erano segnali di divieto di balneazione nella zona dove si è consumata la tragedia.
Due giorni dopo la morte di Lane sono stati installati cartelli di segnalazioni e barriere. Inoltre 5 alligatori sono stati rimossi dal lago.
Certamente ci colpisce la decisione di questa famiglia di non voler perseguire Disney per la morte del figlio, mettendo davanti a tutto il benessere della propria famiglia non volendo andare avanti anni e anni a rivivere i drammatici momenti dell’incidente.
Noi speriamo che la famiglia di Lane possa alla fine trovare un po’ di pace.
Il Presidente del Walt Disney World Resort George A. Kalogridis aggiunge: “dopo il tragico incidente noi continuiamo a fornire sostegno alla famiglia, il che include onorare la loro richiesta di privacy”.
Voi cosa ne pensate della loro decisione?
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