Mia madre ha sempre lavorato e per questo è stata poco presente nella mia vita. Lavorava al bar- ristorante di mio nonno e di conseguenza non esistevano orari, fine settimana o feste. Quando potevo, stavo con lei lì e passavamo la giornata tra il servizio al bancone e il riordinamento del magazzino. Anche se è sempre stato complicato trovare del tempo per costruire un vero rapporto. Nonostante tutto questo, però, non sono così stupido da fargliene una colpa, anche perché, quando eravamo insieme, riuscivo a percepire l’amore che provava per me.
Ora la situazione è completamente cambiata, un po’ perché il bar non c’è più, un po’ perché vivo a 500 km da loro. Ora, che certe imposizioni sono cadute, che il tempo a disposizione è maggiore, il passato torna a far nascere dubbi sul percorso che si è intrapreso, sia per chi è genitore che per chi è figlio. Per fortuna che la vita viene a darci una mano, donandoci una nuova vita che rappresenta un nuovo inizio e seconde possibilità.
Con Giacomo tutto si ripropone e permette a mia madre di essere presente, a prescindere dalla distanza. Stavolta può essere vicina al nipote come non lo è stata con il figlio, ha l’occasione di ripercorrere una strada che non aveva vissuto come voleva. Tutto questo lo leggo nei suoi occhi, quando tiene il braccio il nipote, ci gioca e passa del tempo insieme a lui. La storia è ancora più chiara quando sono costretti a ripartire per tornare a casa loro, negli occhi lucidi di commozione. Il mio compito di figlio è quello di permettere loro, sia alla nonna che al nipote, di passare il loro tempo insieme come meglio credono. Anche quando mia madre diventa troppo permissiva, quando gli permette di uscire un po’ fuori dagli schemi che, insieme a Marta, stiamo costruendo per lui.
Nel reciproco rispetto, il ruolo del genitore è quello di educare mentre quello dei nonni è di viziare un po’. E anche quando mia madre mi riprende perché sono magari troppo severo, a suo parere, non posso far altro che sospirare e lasciarle fare la nonna. Lo scudo del nipote.
Diamo loro l’occasione di essere nonni, sprigionando tutte le qualità che per una qualsiasi ragione non hanno mostrato davanti a noi. Solo così i nostri figli potranno imparare i valori che ci hanno fatto innamorare dei nostri genitori.
E voi unigenitori, che rapporto avete con la nonna dei vostri figli?
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