La Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) ha presentato un testo per far sì che i medici che sconsigliano i vaccini vadano incontro a provvedimenti disciplinari che possono arrivare fino alla radiazione.
Nel documento redatto si legge: “I medici ricordano che secondo la Costituzione della Repubblica la tutela della salute dell’individuo rappresenta un interesse della collettività. Tale imperativo costituzionale si attaglia ai vaccini che, proteggendo il singolo dalla possibile comparsa di gravi malattie, tutelano la comunità attraverso il cosiddetto “effetto gregge”, che si realizza quando una percentuale variabile tra l’85% e il 96%, a seconda della contagiosità della malattia, induce una riduzione fino alla cessazione della circolazione degli agenti patogeni. Questi concetti della medicina moderna, che hanno salvato centinaia di milioni di vite umane, non possono essere trascurati”.
Lo stesso ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, aveva dimostrato preoccupazione nei confronti della salute dei bambini a causa del calo delle vaccinazioni. “Il documento del Fnomceo sulle vaccinazioni riafferma in modo forte la volontà di essere dalla parte dei bambini e genitori per sconfiggere la piaga della paura medioevale della vaccinazione“.
A questo proposito il Presidente di Fnomceo, Roberta Chersevani ricorda che esistono già procedimenti disciplinari in corso. “Solo in casi specifici, quali per esempio alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica“. Per questo motivo le persone sotto inchiesta andranno ascoltate.
Ormai è già da tempo che si registra un allarmante calo delle vaccinazioni da cui deriva un ritorno di malattie che si pensavano ormai appartenere al passato come morbillo e pertosse.
Al momento, in Italia, solo l’Emilia Romagna ha introdotto l’obbligo dei vaccini per poter accedere al nido.
Punta su questo aspetto anche il documento Fnomceo. “Per dare il massimo impulso alla vaccinazione nei primi mesi di vita per prevenire patologie potenzialmente gravissime e assicurare un efficiente sistema di avviso e di richiamo degli appuntamenti vaccinali per diminuire i casi di incompleta vaccinazione”.
Per questo motivo bisogna sostenere le varie normative regionali riaffermando la necessità delle vaccinazioni con provvedimenti che accertino il dissenso dei genitori e l’assunzione della responsabilità nei confronti dei figli. Inoltre la Federazione suggerisce anche di “chiamare, al raggiungimento della maggiore età, i soggetti non vaccinati per illustrare la loro situazione immunitaria”.
Il documento presentato mira a coinvolgere tutti: medici, legislatori, i magistrati, i ricercatori, i comunicatori ma soprattutto i pazienti e i cittadini.
“Si fa pericolosamente strada nell’opinione pubblica la falsa percezione che i vaccini siano superflui e inutili. Per questo abbiamo voluto fortemente il documento. Perché, quando ci viene chiesto “la Fnomceo da che parte sta?”, possiamo rispondere senza esitazioni “noi stiamo dalla parte dei vaccini” aggiunge Maurizio Grossi coordinatore della Consulta deontologica della Federazione.
Il testo è anche una dichiarazione di intenti perché per la prima volta si sente la necessità di elaborare un documento specifico per contrastare i movimenti anti vaccini.
Uno degli aspetti presi in considerazione sono proprio le sentenze anti vaccini emanate da diversi tribunali italiani e che hanno chiamato in causa il legame esistente, ma scientificamente negato, tra vaccini e autismo.
Nel documento si invita a “superare l’evidente disallineamento tra scienza e diritto” affinché “i magistrati intervengano in materia di salute recependo nelle loro sentenze la metodologia dell’evidenza scientifica”.
In caso di sentenze che stabiliscono la correlazione tra vaccini e autismo si sollecitano il Ministero della Salute e le autorità a presentarsi in giudizio insieme al Pubblico Ministero per “impugnare siffatti provvedimenti con effetto immediato fin dal primo grado di giudizio”.
Le statistiche danno ragione alle vaccinazioni: queste hanno ridotto del 99% malattie molto gravi:
Riferendosi a 7 dei 12 vaccini raccomandati sono pervenute 33 mila morti e 14 milioni di casi di malattia per coorte di nuovi nati (i bimbi nati in un certo anno).
Episodi sporadici di alcune delle malattie sopra citate in Germania, Olanda, Belgio, Russia, California per mancata vaccinazione hanno impedito la completa eliminazione di malattie molto gravi favorendone la ricomparsa.
Ancora una volta bisogna ribadire che: “i vaccini sono tra i farmaci più severamente controllati e garantiti riguardo ai profili di sicurezza, proprio perché predisposti per la somministrazione di massa a popolazioni sane o potenzialmente fragili, come i neonati e gli anziani. Hanno raggiunto un grado di sicurezza assolutamente tranquillizzante. Infine le attuali tecnologie produttive in uso da molti anni ne rendono sicura la somministrazione”.
Per quanto riguarda l’Italia nel 2014 sono andate bene le vaccinazioni classiche: polio o tetano, anche se non è stata ottenuta la soglia ottimale del 95%. Sono invece in una situazione peggiore:
Dal 2012 ogni anno 3500 bambini in più non ricevono i vaccini obbligatori , ne mancano 10500 per l’immunizzazione contro morbillo, rosolia e orecchioni (consigliato).
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