La dottoressa Costanza Giannelli,direttrice dell’Unità ospedaliera di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale S. Chiara di Trento, il maestro Franco Ulcigrai, Cofondatore della scuola Steineriana il Cerchio di Rovereto e Maurizio Camin, direttore della cooperativa sociale L’Ancora hanno denunciato chiaramente questa situazione a Educa, il Festival dell’Educazione che si tiene ogni anno a Rovereto.
I bambini vengono continuamente impegnati in molteplici corsi, gare, eventi in cui viene loro chiesto di dimostrarsi sempre i più intelligenti, i più abili, i più capaci.
“Troppo desiderare, troppo avere, troppo sapere, troppe soglie buie varcate in anticipo, con corpo fragile, senza corazza e senza la spada giusta“ dichiara Giannelli.
Sottoposti a enormi pressioni, tra cui quella che li spinge a primeggiare in ogni occasione, tanti bambini si imbattono in difficoltà, delusioni, nei fallimenti che però, vista la loro giovanissima età, non riescono a gestire.
Gli effetti sono devastanti.
“Si blindano nel rifugio solitario e meditano la vendetta. E così il web diventa uno specchio senza confini e senza regole, un luogo dove cancellare il disonore e la vergogna, dove si può apparire e scomparire senza regole e responsabilità”.
Il maestro Franco Ulcigrai, vista la sua esperienza, ammonisce i genitori ad iscrivere precocemente i figli a scuola.
“Spesso già a cinque anni si trova seduto al banco di scuola, senza aver raggiunto la maturità sociale, e privato dell'”anno del re“, quel periodo importante in cui il bambino si sente più grande e può dare il suo contributo ai compagni più piccoli. Iniziare la scuola senza la maturità necessaria, porta facilmente il piccolo a vivere un senso di inadeguatezza”.
Il direttore della cooperativa Arianna di Trento, Maurizio Camin, parla invece del manifesto disagio degli adolescenti che faticano enormemente a pensare al futuro.
Per questo motivo questi esperti invitano i genitori a rivalutare le priorità per i loro bambini, garantendo ai piccoli “il diritto alla lentezza, alla natura, alla selvatichezza, alla ferita, alla noia, al vuoto e soprattutto ad essere ascoltati”.
Unimamme e voi cosa ne pensate di queste osservazioni? Anche voi occupate i vostri bambini con tantissime attività e iniziative?
Noi vi lasciamo con le riflessioni di uno psicologo sulla necessità che i bambini si annoino.
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