Purtroppo la piccina è deceduta presso l’Ospedale Meyer di Firenze dopo essere stata ricoverata in condizioni gravissime e i genitori hanno acconsentito alla donazione degli organi.
La mamma della bimba avrebbe dovuto lasciarla all’asilo prima di recarsi al lavoro. Dopo aver accompagnato la grande di 6 al campo solare si è però diretta verso l’ufficio mentre la figlia minore dormiva nel seggiolino.
E lì si è completamente dimenticata di avere la bambina con sé.
L’abitacolo si è trasformato ben presto in un vero e proprio forno. Solo verso l’ora di pranzo, quando la mamma è tornata alla macchina ha visto al bambina reclinata sul seggiolino.
Purtroppo per la bimba non c’è stato niente da fare e adesso oltre alla tragedia della perdita la famiglia dovrà anche affrontare lo strazio dell’inchiesta dal momento che la mamma potrebbe essere posta nel registro degli indagati per omicidio colposo.
La tragica notizia ha suscitato numerose polemiche, come ad esempio quella di Carlo Rienzi Presidente del Codacons che su La Stampa dichiara: “Da tempo chiediamo misure in grado di evitare simili episodi e salvare la vita ai bambini particolare abbiamo avanzato una proposta alle case costruttrici di automobili. Nelle auto moderne, ci sono avvisi acustici che mettono in allarme il guidatore su diversi fronti: cinture di sicurezza non allacciate, fari accesi, portiere aperte, freno a mano tirato, serbatoio in riserva. È necessario anche un avviso acustico collegato con il seggiolino per i bambini o con le cinture di sicurezza posteriori, in modo che, quando il motore viene spento oppure il guidatore apre la portiera oppure fa per scendere dall’auto (basta un sensore di peso), ma la cintura posteriore sia ancora allacciata, scatti immediatamente l’allarme”.
Inoltre ci sarebbe anche una proposta di legge sepolta in Parlamento dal 2014.
A cercare di spiegare ciò che apparentemente potrebbe sembrare “inspiegabile” prova il dottor Vincenzo Villari, primario della psichiatria della Città della Salute di Torino.
«E’ come se s’inserisse il pilota automatico: ci sono azioni che ripetiamo tutti i giorni, allo stesso modo, ma basta anche solo un piccolo dettaglio che fa perdere il filo e ti fa dimenticare anche quello che hai di più caro al mondo” dichiara l’esperto su La Stampa.
Il primario descrive quanto accaduto come un momento di buio, che può accadere a chiunque e in qualsiasi momento.
Le cause possono essere lo stress, ma anche pensieri e preoccupazioni legate al lavoro.
“Quando la donna si sarà accorta della presenza della bambina in auto, non avrà creduto ai suoi occhi. Il cortocircuito che si era innescato la mattina si è chiuso con quelle immagini della piccola riversa, facendola ripiombare nella realtà”.
Secondo invece Massimo Biondi, professore ordinario di psichiatria all’Università La Sapienza di Roma, dimenticare un figlio in auto non è qualcosa che si può “giustificare” con lo stress.
“Significa che la persona ha perso un ricordo, letteralmente. Non si può infatti equiparare l’aver dimenticato il proprio figlio in macchina con una banale svista” dichiara il professore “lo stress o il fare tante cose diverse contemporaneamente possono giustificare solo piccole sviste. Dietro un così grave stato di discontinuità di coscienza possono celarsi patologie più serie. Potrebbero esserci anche problemi di attenzione, ma credo che non ricordare di aver lasciato il figlio in auto sia una cosa troppo grossa”.
Unimamme e voi cosa ne pensate di quanto accaduto? Avere seggiolini che segnalano la presenza di un bambino potrebbero aiutare ad evitare queste tragedie?
Noi vi lasciamo con un video che mostra cosa accade dentro un’auto in estate.
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