La maggior parte delle mamme prova ad allattare al seno il figlio (80%) ma vi è anche una percentuale che si rivolge al latte artificiale.
Contatto pelle a pelle e allattamento al seno: esiste un legame
In quell’80% ci sono mamme che, una volta tornate a casa iniziano a nutrire i figli con il latte artificiale
- perché ritengono che i figli non mangino abbastanza,
- perché allattare fa male
- o perché hanno lasciato l’ospedale praticando l’allattamento misto e quindi i bimbi vogliono il biberon e non il seno.
Nella mente delle mamme si forma l’idea che l’allattamento sia complicato, che sia qualcosa per privilegiati, che sia colpa del fatto che la mamma ha poco latte e che il bimbo succhia male. Quindi il bimbo piange, non prende peso e provoca dolore al seno della mamma.
Da alcuni anni si insiste sul fatto che sia molto importante il contatto pelle a pelle tra mamma e neonato subito dopo la nascita e che il successo dell’allattamento al seno dipenda molto da questo.
Nel 1990 è stato condotto uno studio in Svezia. Sono stati osservati due gruppi di bambini appena nati:
- alcuni erano costantemente a contatto con la mamma,
- altri erano stati separati per un certo periodo.
I ricercatori hanno scoperto che i bambini a contatto con la mamma cominciavano a muoversi dopo 20 minuti e, strisciando, hanno raggiunto il seno della mamma cominciando a succhiare.
In 40-90 minuti il 63% dei bambini che non erano stati separati dalla mamma arrivava al seno della mamma.
I piccoli separati dalla mamma avevano molta più difficoltà ad attaccarsi al seno dal momento che solo il 20% dei bimbi c’è riuscito.
Quindi è stata dimostrata una differenza nel successo dell’allattamento al seno seguendo diversi protocolli.
I piccoli del primo gruppo sono rimasti sul petto della mamma per 1 o 2 ore, ovvero il tempo impiegato per fare il primo sforzo.
I bambini separati, quelli del 2° gruppo, sono rimasti 20 minuti sul grembo della mamma dopo sono stati lavati, pesati, gli è stato somministrato il collirio per poi venire rimessi sulla mamma.
Quei 20 minuti di lontananza hanno abbassato la percentuale del successo dell’allattamento al seno, da 63% a 20%.
Questo esperimento conferma che i bimbi separati dalla mamma sono più inclini a succhiare male. L’esperimento dimostra che è possibile ottenere un allattamento prolungato e di successo ma bisogna partire col protocollo giusto.
Quando nascono i bambini tendono a succhiare e l’ideale è approfittare di questa caratteristica per fargli conoscere il petto della mamma e iniziare a nutrirsi.
Se saltiamo questo passaggio e, per esempio, i bimbi si addormentano, si salta un passaggio importante che serve da marchio orale (i bambini tendono a ricordare ciò che entra in bocca per la prima volta e vedere come fare per succhiare e mangiare).
I bambini rischiano di ricordare lo schema di suzione della prima cosa che sostituisce il seno materno e attenersi a quello.
Unimamme voi cosa ne pensate di questo studio?
Noi vi lasciamo con un elenco di benefici del contatto pelle a pelle tra mamma e bimbi.