Ci sono poi foto che fanno male ma che è necessario vedere e condividere, come ad esempio la foto di Aylan, il bambino trovato morto sulla spiaggia greca. Quella volta, condividere la foto aveva lo scopo di sensibilizzare le autorità europee sulle tragedie che si consumavano e si consumano ancora in mare.
Omran è stato poi portato in un ospedale di Aleppo, tra l’altro colpito dall’attacco, dove i medici gli sono riusciti a curargli la ferita alla testa e l’hanno rilasciato.
La fotografia risulta essere stata inviata da un dottore che lavora ad Aleppo a un corrispondente del Telegraph, Raf Sanchez, ed è stata condivisa già migliaia di volte.
Anche un video, dell’Aleppo Media Center, è stato diffuso e mostra Omran tirato fuori dalle macerie, soccorso e lasciato in ambulanza.
Vedere un bambino di 5 anni solo, ferito, spaventato, confuso, che si tocca la testa e vede il sangue che gli scende abbondante, fa male, fa malissimo.
Guardandola le sensazioni che si susseguono sono: dolore, impotenza e poi rabbia. Ed è la rabbia che ci spinge a pubblicarla e a condividerla: questa immagine e il video vanno visti, vanno fatti girare, devono arrivare il più possibile, raggiungere i grandi della terra, i loro famigliari, per sensibilizzarli, sperando che possano smuovere qualche coscienza.
Aleppo in 5 anni è davvero irriconoscibile. Seguono alcune foto che la mostrano prima e dopo la guerra. Tenete presente che Aleppo, la città più grande della Siria, è una delle città più antiche del mondo, patrimonio dell’Unesco.
E voi unimamme, cosa ne pensate di questa foto? Pensate o sperate come noi che possa servire a qualcosa?
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