“Non giudicate un genitore che lotta”: l’appello di una mamma in lacrime (FOTO)

figli di Aly BrothersCare unimamme, si sa l’essere madri non è facile, è impegnativo, a volte estenuante, ma l’essere madri sole lo è ancor di più. Ce lo spiega bene una mamma di due figli.

Questa mamma dopo una mattina con i suoi 2 figli ha scattato una foto a se stessa dopo aver pianto e l’ha poi pubblicata su Facebook raccontando cosa era successo con i suoi figli e lanciando un appello. Il suo post è diventato virale in pochissimo tempo.

Una mamma single lancia un appello su Facebook

Aly Brothers ha appena 21 anni e ha due figli, uno di 3 anni e uno di appena 20 mesi.

Ecco la foto e la traduzione dell’appello pubblicato sulla sua pagina Facebook:

mamma single lancia un appelloQuesta è la maternità.

Niente filtri, nessuna buona luce, nessun nuovo rossetto. Capelli incasinati bagnati dalla pioggia, il trucco di ieri essendo troppo stanca per lavarlo via, e lacrime.

La maternità è DURA. La maternità da single è DURA. Queste lacrime sono iniziate appena il cassiere al “Giant Eagle” mi ha dato lo scontrino e sono continuate fino a casa. Lacrime che sono state trasmesse al mio più grande seduto nel sedile posteriore perché non gli piace vedere la sua mamma piangere. Sappiamo quanto i maschietti amano le loro mamme.

I miei due bambini biondi, dagli occhi blu, con facce da angeli non sono stati così angelici oggi. Erano le 8 di mattina ed eravamo usciti per prendere del latte. Abbiamo fatto un giro al supermercato perché se conoscete i miei bambini sapete che loro sopravvivono grazie al latte con il cioccolato. Ma non potevano averlo.

Il più piccolo ha urlato per quasi tutto il tempo che siamo stati nel supermercato. Non voleva stare seduto nel carrello, non voleva essere legato, voleva tenere tutta la spesa sulle sue gambe.  E’ impazzito. Ha lanciato la sua scarpa, ha lanciato il mio portafoglio, ha gettato le 3 cose che non stavano sulle sue gambe. E ha pianto. E le persone guardavano.  Andava ancora bene, potevo farcela.

Mio figlio di 3 anni voleva essere superman e stare in piedi sul carrello. Andava bene. Gli ho detto di tenersi e di stare dritto. Ma non l’ha fatto. E‘ caduto, si è appoggiato con la schiena e ha fatto cadere delle cose dagli scaffali. Si è tirato indietro è ha colpito uno sconosciuto. A quel punto l’ho fatto tornare e lui camminava troppo lontano davanti a me e ha aperto tutti gli sportelli dei freezer dicendomi tutte le cose che voleva prendere. Ho provato a gestire anche questo.

Mi sono fermata diverse volte e ricomposto me stessa e i miei figli. Una donna che ho stoppato e fatto spostare di corsia mi ha guardato male perché mi ero spostata dalla parte sbagliata, voleva stare dietro di me e non davanti. Nessuna parola, solo un sguardo irato. Ho provato a gestire questo.

E poi abbiamo visto i palloni. Oh, i miei bambini amano i palloni. Volevano quello enorme che costava 8$. Ho fatto un compromesso. Avremmo preso un pallone e lo avremmo condiviso. Loro erano d’accordo. Entrambi hanno detto “condividiamo” e hanno sorriso quando ho preso il più grande pallone con Topolino che avevano. Ma quando siamo arrivati alle casse non volevano più condividere. Hanno urlato, hanno pianto, hanno lottato. Ho quindi passato il pallone a un’altra cassiera per metterlo via e loro hanno pianto ancora più forte. Il più piccolo ha spinto i pulsanti sulla macchina per la carta mentre il più grande prendeva caramelle. Le persone in fila dietro di me ci fissavano. La cassiera mi fissava. Gli occhi di tutti erano su di me come a dire “non riesci a controllare i tuoi bambini”. Un signore anziano ha sospirato “è così giovane per 2 bambini” e a quel punto sono crollata.

Appena mi ha dato lo scontrino ho pianto. Loro non mi conoscono. Loro non mi conoscono come madre. Loro non conoscono i miei bambini. Loro non sanno che ero sposata prima di fare figli. Loro non sanno che ho lasciato quel matrimonio per un abuso pur sapendo che sarebbe stato difficile da madre single. E’ dura gente. Gli sguardi, i sussurri e i giudizi sono duri. A volte riesco a controllare i miei bambini e a volte no. A volte mi ascoltano e a volte no. A volte posso farcela e a volte crollo. So che questi giorni passeranno, che le lacrime finiranno, che le lotte cesseranno e che i miei figli cresceranno. E anche questo sarà duro. Quindi se vedete un genitore che lotta, se vedete un bambino che fa un capriccio, se vedete una mamma sull’orlo del pianto…per favore dite qualcosa di carino. Per favore non guardatela con  giudizio.

E a tutte le mamme là fuori che stanno avendo un giorno come il mio…vi vedo, vi conosco, vi amo. Siete forti e state facendo bene. “

Lo sfogo di Aly ha ricevuto migliaia di condivisioni e di commenti di persone che le dicevano di non pensare ai giudizi delle persone e che l’hanno rassicurata dicendole  che era un’ottima madre.

Spesso è facile giudicare gli altri, ma è davvero una cosa che fa male senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.

Questa mamma avrebbe potuto evitare tutto ciò se avesse avuto qualcuno a cui lasciare i figli quel giorno, ma essendo sola non aveva nessuno.

Inoltre tutti i bambini fanno capricci. In più se si hanno fratelli è probabile che il capriccio di uno influenzi anche l’altro. Tutti i genitori questo lo sanno bene. E allora unimamme, sforziamoci almeno noi di mostrare empatia e ad essere gentili con altre mamme. Ci sentiremo meglio!

Vi lasciamo con il messaggio di un’altra mamma che spiega perché è importante ignorare i giudizi altrui.

Gestione cookie