Con la scuola alle porte molti bambini si accingono a imparare le basi della matematica. Le loro mamme potrebbero chiedersi quale metodo seguiranno.
Secondo i dati emersi da uno studio di cui si parla sul The Atlantic usare le dita aiuterebbe i piccoli a prendere dimestichezza con questa materia.
I ricercatori Ilaria Berteletti and James R. Booth hanno analizzato una regione specifica del cervello dedicata alla percezione e alla rappresentazione delle dita chiamata area dito somatosensoriale.
Il nostro cervello infatti vede una rappresentazione delle dita anche se noi non le stiamo materialmente usando per fare calcoli.
Gli scienziati hanno scoperto che quando si danno a bambini tra 8 e 13 anni complessi problemi di sottrazione l’area somatosensoriale di cui vi abbiamo parlato si accende.
Questa area viene coinvolta anche quando ci sono problemi e calcoli più difficili da risolvere.
Altre ricerche hanno dimostrato che migliore era la conoscenza del calcolo con le dita nella scuola primaria e migliori sarebbero stati i risultati degli alunni in quella secondaria.
Studi a livello comportamentale e neuroscientifico hanno testimoniato che, quando le persone ricevono un addestramento sul modo di percepire e rappresentare le proprie dita, piano piano migliorano nel farlo e ottengono migliori risultati in matematica.
Infine, ulteriori ricerche dimostrano che quando i piccoli di 6 anni migliorano la qualità delle rappresentazioni delle loro dita migliorano le loro conoscenze aritmetiche:
Le raccomandazioni dei neuroscienziati riguardano il concentrarsi sulla discriminazione da dito, quindi non solo il conteggio con le dita ma anche l’aiuto nel distinguerle.
Impedire ai bambini di usare le dita può rendere incerto il loro sviluppo in campo matematico. Secondo gli studiosi l’importanza della percezione delle dita può essere la ragione per cui pianisti e altri musicisti mostrano una comprensione della matematica più alta della media.
Ecco qualche suggerimento per incrementare l’uso delle dita nei bambini:
Il nostro cervello è composto da una sorta di network distribuiti comunicanti tra di loro. Quando si lavora sulla matematica si accendono anche le aree visuali.
Per migliorare un pensiero visuale in campo matematico bisognerebbe chiedere ai bambini e ai ragazzi se riescono a vedere le idee matematiche e a disegnarle.
Addirittura un gruppo di Stanford ha creato un set di lezioni matematiche visuali da scaricare gratuitamente che ha avuto molto successo.
L’ 89% degli studenti che l’hanno provato hanno dichiarato che le loro conoscenze matematiche sono migliorate.
Chi migliora il proprio pensiero visuale avrà successo anche in altri campi, in età adulta.
Unimamme e voi cosa ne pensate della pratica di contare con le dita?
I vostri figli lo fanno?
I loro insegnanti li incoraggiano o li rimproverano?
Noi vi lasciamo con uno studio secondo cui se i bimbi sono bravi in matematica è merito delle mamme.
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