Gli adulti che hanno un ruolo di potere nei confronti dei piccoli che sono loro affidati dovrebbero essere i primi a riflettere sulle loro azioni.
Questo però non è avvenuto in una cittadina americana della Carolina.
Poco prima di entrare in classe la piccola è stata avvicinata da un insegnante che le ha detto “sai cosa sto per dirti vero?”.
La bambina pensava che volesse assegnarle qualche incarico extra come accadeva di solito, ma così purtroppo non è stato.
“La tua maglietta è inappropriata e devi coprirla” le ha detto l’insegnante.
Così la bimba si è dovuta recare in infermeria dove le sono state presentate due opzioni: una maglietta da ragazzp con le maniche lunghe e una giacca a zip che le è sembrata più neutrale.
Peccato che fuori ci fossero 35° gradi.
“Penso che in quel momento non avesse pensato a cosa fosse più appropriato visto il tempo, cercava solo ciò che sarebbe stato meno imbarazzante per lei” ha raccontato la mamma.
Molti suoi compagni, notando il suo strano abbigliamento, le hanno chiesto se fosse nei guai.
La piccola Jordynn era mortificata.
L’insegnante ha anche aggiunto: “assicurati di non toglierlo durante l’intervallo“.
Quando la bimba ha raccontato alla mamma l’accaduto questa ha chiesto spiegazioni ma l’insegnante non ha presentato nessuna giustificazione.
Quando la mamma ha chiesto un incontro con il responsabile della scuola e l’insegnante, questi sono rimasti nella posizione che l’insegnante aveva solo seguito le regole previste per il “dress code”, e poi le hanno chiesto perché la piccola non si fosse lamentata a scuola ma solo una volta tornata a casa. La mamma a questo riguardo racconta che la figlia le ha detto: “Mamma ero così fiera di me stessa perché volevo piangere, ero tanto imbarazzata ma non ho pianto”.
Ora, la scuola della piccola sta prendendo provvedimenti su come gestire il dress code, prevedendo di avvisare anche i genitori, e come affrontare le situazioni in cui un bimbo sente di aver subito un torto.
La mamma non è l’unica a pensare che far pensare alle ragazzine che l’abbigliamento conti più dell’istruzione: la scuola avrebbe dovuto avvisare i genitori dell’accaduto, cosa che non è avvenuta né via mail né in altro modo.
“La cosa più grande per la nostra famiglia è stato prendere una situazione in cui nostra figlia si è sentita completamente impotente e costretta a vergognarsi e trasformarla in una in cui si sentisse rinvigorita per aver difeso le sue convinzioni” ha riassunto la mamma della piccola.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questa triste vicenda?
Purtroppo, sempre più spesso, la nostra società tende a sessualizzare le bambine fin troppo precocemente.
A questo proposito vi ricordiamo la storia dei reggiseni imbottiti per bambine di 8 anni.
Voi cosa avreste fatto al posso della mamma di questa bimba?
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