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Attualità

Coppia decide di far nascere il figlio nel bosco come i nativi (FOTO)

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Maria Sole Bosaia

Ogni mamma vuole accogliere il proprio bimbo nel modo migliore e che ritiene più consono al proprio sentire.

Ecco perché la mamma Alessia Padoan e il papà Antonio Putortì, entrambi operatori olistici esperti in sciamanesimo, hanno creato una situazione davvero particolare in cui far nascere il loro piccolo.

Parto nel bosco: una coppia decide di far nascere il figlio nella natura

Questa coppia si è infatti spostata da Ravenna al Monte di Malo per dare alla luce il figlio in una tenda rossa in un bosco.

A seguirli c’era Elena Cecchetto, ostetrica specializzata in parti in casa.

La tenda rossa è uno spazio che spesso ospita incontri femminili, organizzati dalla giovane ostetrica che gestisce l’associazione Mamastè.

Qui, ogni mese, le donne si riuniscono per onorare la loro ciclicità. Questo rituale, secondo quanto riportato sul sito, riprende un’usanza delle antenate che si ritrovavano proprio in una tenda simile quando avevano le mestruazioni. In questo contesto molto raccolto le donne danzavano, cantavano e si massaggiavano.

E qui, in mezzo alla natura, Alessia e Antonio hanno deciso di far nascere il loro piccolo Michelangelo, un bel bambino che alla nascita pesava 3,5 kg.

Il parto è durato un’ora e mezzo e la mamma ha partorito in piedi.

Il mio sogno è sempre stato quello di partorire come facevano i nativi nell’antichità, con metodi naturali. Così, quando ho scoperto di essere incinta mi sono informata in rete per capire a chi potevo rivolgermi per esaudire questo mio desiderio e ho rintracciato Elena, con cui ho instaurato subito un bellissimo feeling sia per il suo modo di essere sia per la sua professionalità. Quindi ho deciso di venire qui da lei per partorire il mio bambino” ha raccontato la mamma del piccolo al Giornale di Vicenza.

Si è trattato di una vera cerimonia sciamanica in cui il padre del piccolo ha partecipato suonando i tamburi per scacciare le paure e i dolori del parto.

I canti sono spesso utilizzati anche durante i parti in casa perché aiutano la donna a sfogare il dolore ha aggiunto l’ostetrica che ha seguito il parto di Alessia, avvenuto senza complicazioni.

I genitori del bimbo hanno scelto anche la lotus birth in cui il cordone ombelicale non viene tagliato e si stacca naturalmente dopo alcuni giorni. In questo modo il piccino si separa dal corpo della mamma in modo graduale.

La placenta poi, una volta staccatasi, è stata seppellita nel luogo in cui è nato il bimbo e qui è stato piantato un albero.

Sia Alessia che Antonio sono arrivati a questo punto dopo un periodo di lunga preparazione. “Abbiamo lavorato sul rapporto di coppia, sulla sessualità sacra e sulla procreazione. I parti naturali, infatti, sono splendidi ma occorre prepararsi con un dovuto percorso e non sono per tutte” ha dichiarato la mamma del bimbo.

Quando sono arrivata alla tenda rossa avere il supporto di Elena è stato meraviglioso.Vedere i suoi occhi mi ha permesso di entrare ancora più in profondità per esprimere con i vocalizzi le spinte per far nascere Michelangelo. Ho preso forza e mi sono alzata aggrappandomi alla stoffa che mi ha aiutato a rimanere in piedi per poter farlo nascere in questa posizione.E in poco tempo Michelangelo è nato. Appena l’ho preso in braccio ho ringraziato la vita più volte, tante volte” ha spiegato la donna sul blog La casa dell’Anguana.

La nascita del loro bimbo quindi non è stata improvvisata, ma preparata con cura, il luogo dove la donna ha partorito era comunque vicino a un ospedale in caso di necessità.

Non tutti però hanno sostenuto la loro scelta e, come riporta il Giornale di Vicenza, qualcuno ha segnalato come pornografica la pagina su Facebook dove erano state postate alcune immagini dell’evento.

“Una cosa assurda, siamo nel 2016. Su Facebook lasciano pubblicate le peggiori cose tra violenze, abusi, pestaggi o sfruttamento di animali, ma vengono a cancellare il mio post che parla di nascita e di amore” ha protestato l’ostetrica.

Secondo lei infatti, nel nostro Paese, la nascita è ancora un tabù e per tutti coloro che pensano che il parto in casa o uno come quello della coppia di cui vi abbiamo parlato siano pericolosi ecco cosa aggiunge “le procedure adottate rientrano nelle normative sanitarie e si svolgono sempre in condizioni di sicurezza. Il parto naturale non è per tutti, chiariamolo. Bisogna che la mamma sia in buone condizioni fisiche e che la gravidanza si sia svolta senza problemi. Una forte motivazione deve accompagnare la coppia, perché non è una cosa che si può fare alla leggera. Sfatiamo anche il mito che solo i frichettoni o i new age lo scelgono: non è così, nel nostro centro la maggior parte sono persone assolutamente normali, tra impiegati, avvocati, veterinari o operai”.

La mamma infine è stata seguita a domicilio dall’ostetrica per aiutarla nell’allattamento e le prime pratiche con il bambino.

Unimamme e voi cosa ne pensate della scelta di questa coppia?

 

Maria Sole Bosaia

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