Tanti bimbi, durante il sonno, molte volte russano. Un po’ perché sono raffreddati un po’ per altre motivazioni, alcune delle quali devono tenere noi genitori sul chi va la poiché potrebbero nascondere delle insidie. Vediamo cosa dicono gli esperti del Bambin Gesù a tal proposito.
Sonno, ecco perché è importante sapere perché tuo figlio russa
Spesso ci si lamenta perché il nostro partner russa durante la notte disturbando il nostro sonno – a tal proposito consigliamo di leggere alcuni utili consigli di un esperto in medicina del sonno – ma spesso ignoriamo i nostri figli, addirittura sottovalutandoli.
Ma cosa si nasconda dietro il russare dei piccoli? A dare risposta a tale domanda ci pensano gli esperti del Bambin Gesù.
Secondo i medici del nosocomio romano le apnee notturne predispongono a diabete e ad arterosclerosi. Ben il 20% dei bambini russa durante il sonno, ovvero 1 bambino su 5, e, addirittura, il 3% soffre di apnee notturne (OSAS – Obstructive sleep apnea syndrome).
Ma sono diversi i disturbi del respiro nel sonno dei bambini, e quindi è sempre necessario studiare il bambino per fare un’esatta diagnosi.
Giovanni De Vincentiis, specialista dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria del Bambin Gesù, consiglia ai genitori di tenere d’occhio eventuali segnali indicatori di probabili problemi: «Per molti anni la medicina ha studiato con attenzione soprattutto i problemi legati al russamento notturno nell’età adulta, ritenendo erroneamente che le conseguenze negative delle difficoltà del respiro fossero appannaggio soprattutto di quella fascia di età. È stato necessario prima comprendere che la manifestazione della malattia era profondamente differente nel bambino rispetto all’adulto. L’adulto che dorme male la notte è sonnolento nel corso della giornata, viceversa il bambino testimonia la mancanza di riposo notturno con iperagitazione (ha letteralmente i “sette spiriti”): da quel momento si è cominciato a considerare con estrema attenzione i problemi correlati al russamento abituale e alle apnee notturne in età pediatrica».
Secondo il dottore le cause possono essere le più disparate ed è noto il legame di questi disturbi con altre patologie: «Nel primo anno di vita è stato evidenziato il rapporto tra apnee e gli episodi di ALTE (Apparent Life-Threatening Events, ovvero quella condizione apparentemente rischiosa per la vita dei lattanti). Numerosi studi scientifici provano poi la relazione tra apnee e sindrome metabolica, con bambini predisposti a obesità, diabete e a persistenti infiammazioni delle vie aeree. È ben conosciuta anche l’influenza negativa dell’ipossia (la mancanza ricorrente e intermittente di ossigeno nel sangue provocata dai disturbi del respiro nel sonno) sul cuore e sul sistema vascolare, con la predisposizione di giovani e giovanissimi all’aterosclerosi».
Uno degli effetti del disturbo del respiro nel sonno è lo scarso rendimento scolastico nonché difficoltà nel relazionarsi con altre persone. De Vincentiis aggiunge «La fase di sonno profondo è estremamente importante per lo sviluppo del bambino, la fatica continuativa a cui i piccoli con questi disturbi sono sottoposti, li espone a futuri problemi.”
Lo specialista consiglia, dunque, ai genitori di monitorare il sonno dei propri figli e di fare molta attenzione a eventuali disturbi del sonno. Ecco, in sintesi, alcuni atteggiamenti da tenere d’occhio per i quali conviene parlarne con uno specialista (otorino e/o broncopneumologo):
- russamento costante notte dopo notte;
- incubi notturni;
- pipì a letto;
- iperattività durante il giorno;
- disattenzione a scuola.
E voi unimamme sapevate tutto ciò? Cerchiamo di essere più attente a dei piccoli campanelli d’allarme che i nostri stessi figli ci lanciano e rivolgiamoci ai pediatri.