Tra gli altri ci sono i genitori fieri dei successi dei propri figli che, incuranti dei pericoli della Rete, postano foto degli stessi.
Una figlia, però divenuta maggiorenne, non ha voluto sottostare alle decisioni dei genitori e li ha denunciati, portandoli davanti a un giudice, perché non voleva che le sue foto fossero postate. Ecco la sua storia.
Da poco è iniziata la scuola e le bacheche di tanti utenti di Facebook sono state riempite di foto ricordo del primo giorno di scuola, atteggiamento molto criticato da un avvocato, esperto di Criminalità informatica e Diritto sulla Rete, che ha spiegato il perché è pericoloso pubblicare le foto del primo giorno di scuola dei figli sui social.
Una ragazza della Carinzia, in Austria, è salita agli onori della cronaca per aver fatto causa ai suoi genitori che, senza alcun consenso, hanno pubblicato le sue foto su Facebook, giustificando tale decisione con queste parole: «Non voglio che la mia infanzia sia pubblica, mi imbarazza»
I due genitori della ragazza sarebbero colpevoli di aver pubblicato circa 500 foto che la ritraggono in diversi momenti della sua crescita. I due, infatti, hanno iniziato a condividere, con i loro oltre 700 amici, le foto della teen-ager nel 2009, quando la protagonista di tale vicenda aveva solo 11 anni. Già da allora, però, la ragazza aveva espresso il suo non essere d’accordo che le sue foto venissero pubblicate, ma le sue rimostranze sono sempre rimaste inascoltate.
La ragazza, per motivare la sua decisione di denunciare la mamma e il papà, ha dichiarato: «Non conoscono vergogna, non hanno limiti: non gli importa se quelle immagini mi ritraggono seduta sul water o nuda in una culla. Hanno fotografato ogni mio momento e l’hanno reso pubblico. Sono stanca di non essere presa sul serio», si legge su La Stampa
Ebbene, stanca di tale comportamento, la ragazza ha deciso di compiere un gesto estremo denunciando i genitori, il processo contro gli stessi inizierà nel prossimo novembre. Il papà, al quanto incredulo, in un’intervista rilasciata al settimanale Die Ganze Woche, ha dichiarato di non aver commesso alcun illecito nel postare le foto della ragazza scattate proprio da lui stesso: «In fin dei conti, lei è nostra figlia: è un album di famiglia condiviso con i nostri amici di Facebook, non vedo niente di male». Ha poi aggiunto, a sua discolpa, che per pubblicare foto dei minori sul social network basta solo il consenso dei genitori, ragion per cui non ha commesso alcun reato.
L’avvocato della ragazza, Michael Rami, sostiene che la sua assistita avrebbe ottime chance di vincere la causa poiché le foto pubblicate su Facebook violano la privacy della stessa. Proprio riguardo la privacy esistono, in tutta Europa e nel Mondo intero, delle ferree regole da rispettare, nessuno può e deve violare il diritto al rispetto della vita privata. Neanche i genitori. Anche in Italia, infatti, esiste una legge, la n. 196 del 2013, che tutela proprio la privacy di ogni singolo individuo. Vedremo come andrà a finire tale diverbio tra la figlia e i genitori.
E voi unimamme, che rapporto avete con Facebook e i social network in genere? Condividete le vostre esperienze.
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